È online a disposizione del pubblico il nuovo rapporto della Federal Trade Commission in materia di privacy, una serie di raccomandazioni sulle “best practice” che le aziende statunitensi dovrebbero adottare per rispettare in pieno la riservatezza dei netizen. FTC è chiara: il rapporto non ha valenza di legge, ma le aziende dovrebbero seguire lo stesso questi consigli per evitare un intervento legislativo del Congresso.
Adottare le regole sancite dal rapporto (“Protecting Consumer Privacy in an Era of Rapid Change”) permetterà alle società operanti in rete di “innovare e realizzare nuovi servizi creativi per i clienti senza sacrificare la loro privacy”. Importante in tal senso è la disponibilità di una “opzione” Do Not Track per i netizen entro la fine dell’anno, requisito al di là del quale la FTC auspica una legge del Congresso che imponga tale possibilità.
Tre le grandi “macro-aree” su cui FTC focalizza la propria attenzione, vale a dire “Privacy by Design”, “Simplified Choice for Businesses” e “Consumers, and Greater Transparency”. Nel primo caso si parla di servizi telematici costruiti attorno al concetto di privacy, pensati per offrire funzionalità di sicurezza e protezione dei dati “ragionevoli”, una raccolta e conservazione delle informazioni personali limitate nel tempo.
Per “Semplified Choice” FTC intende favorire la possibilità di scelta per l’utente su quali dati vengano registrati e con chi tali dati vengano condivisi. In tal senso anche la possibilità di abilitare il “Do Not Track” dovrebbe essere facile e alla portata di tutti.
Nel capitolo trasparenza si consiglia di permettere agli utenti di controllare in ogni momento le informazioni personali archiviate, oltre che adottare un comunicazione chiara e appunto trasparente sulle modalità di raccolta dei dati. Non dovessero bastare le nuove “raccomandazioni”, la FTC torna a evocare l’intervento del legislatore per istituire norme legali “tecnologicamente neutrali e sufficientemente flessibili”.
Alfonso Maruccia