Cambio di leve al vertice o confusione dirigenziale? Anche su questo si concentrano gli osservatori nelle ore della presentazione dell’ultima trimestrale Microsoft: accanto a numero finanziari positivi, infatti, nuovi manager lasciano Redmond.
Questa emorragia di cervelli che riguarda i piani alti di Microsoft si può far idealmente risalire all’abbandono di J. Allard , Robbie Bach , Bob Muglia e Ray Ozzie , finora i casi più eclatanti. L’ultimo in ordine di tempo è Dave Thompson, responsabile dei servizi business cloud based (che recentemente avevano fatto un primo esordio ): ha detto di avere intenzione di lasciare Redmond dopo il lancio di Office 365 . All’inizio del mese erano stati Brad Brooks, vicepresidente Microsoft, e Johnny Chung Lee, uno degli sviluppatori di Kinect, a lasciare rispettivamente per Juniper Network e Google .
La scorsa settimana, infine, Salesforce.com ha annunciato l’assunzione di un altro ex Microsoft, il general manager al worldwide government Matthew Miszewski. L’azienda solo recentemente ha fatto pace con Microsoft, dopo reciproche accuse di violazione di brevetti.
L’assunzione di Miszewski, tuttavia, è stata per il momento bloccata da Redmond che ha chiamato in causa il rischio di violazione degli accordi di confidenzialità e non-competizione: il dirigente, nel corso del suo impiego presso Microsoft, sarebbe venuto a conoscenza di segreti industriali e informazioni riservate relative a CRM e soluzioni cloud computing, tecnologie alla base delle sfide legali Microsoft-Salesforce .
Per il rischio di “danni irrimediabili” e perché il contratto di Miszewski aveva le consuete clausole che prescrivono la necessità che passi un po’ di tempo prima del passaggio di un manager ad un’azienda concorrente, la corte ha emesso un’ ordinanza restrittiva sull’assunzione .
Claudio Tamburrino