CD e DVD si avviano verso la senescenza, negletti dai molti che hanno rinunciato a uno degli ultimi baluardi della materialità dell’intrattenimento. Fujitsu ha messo a punto una soluzione per reimmetterli nel ciclo della tecnologia: saranno parte costituente della scocca di alcuni modelli di laptop, garantendo risparmi in termini economici ed ecologici.
Quella operata dall’azienda non è una scelta nostalgica: la soluzione del riciclaggio delle componenti plastiche è una strada che Fujitsu ha imboccato da tempo, ma che si è rivelata irta di difficoltà. Riusare i materiali plastici recuperati da altre macchine è complesso: è necessario separare i diversi tipi di plastica recuperata dai prodotti dismessi affinché il materiale riciclato possa assicurare le necessarie proprietà, dal punto di vista estetico ma soprattutto dal punto di vista funzionale.
Esistono inoltre degli standard stabiliti da quadri normativi quali REACH (“Registration, Evaluation, Authorisation of Chemicals”) e RoHS (Restriction of Hazardous Substances Directive), che regolano l’utilizzo delle sostanze chimiche impiegate nei prodotti: il tentativo di riciclare componenti plastiche di macchine a fine vita rischia di fare attrito con i parametri delineati nelle direttive.
Per questi motivi Fujitsu ha rivolto la propria attenzione ai supporti ottici: CD e DVD sono costituiti di policarbonato , adatto ad essere reinvestito nella scocca dei notebook, e non contengono elementi chimici pericolosi , quali i famigerati ritardanti di fiamma .
È così che CD e DVD vengono immessi nel processo studiato dai Fujitsu Laboratories, che prevede la verifica degli elementi chimici nella composizione prima del trattamento vero e proprio che farà tornare all’utilità i vecchi CD e DVD.
Meno 10 tonnellate nella produzione di plastica , meno 15 per cento nelle emissioni di CO2 nei processi di produzione: queste sono le stime di Fujitsu rispetto al programma, avviato finora per il suo notebook Lifebook P772/E, presentato nel corso di questa estate e dedicato al settore enterprise. L’azienda prevede di estendere il progetto a nuovi elementi da riciclare e a nuovi prodotti.
Gaia Bottà