Infrangere una volta e per tutte la barriera che ancora divide e separa il mondo fisico da quello digitale. È questo l’obiettivo dichiarato della partnership appena annunciata tra Funko e Warner Bros. Le due realtà entrano così nel mercato degli NFT, con un’iniziativa che allega un asset su blockchain all’acquisto del corrispettivo oggetto da esporre sullo scaffale.
Funko e Warner Bros. insieme per gli NFT
Si concretizza dunque la volontà manifestata già in passato dalla società di Washington, intenzionata a fare il suo ingresso nel settore. Ne abbiamo scritto su queste pagine ormai un anno e mezzo fa, segnalando l’acquisizione della startup TokenWave. Riportiamo qui sotto in forma tradotta il commento di Andrew Perlmutter, CEO Funko, seguito da un collezionabile che sarà reso disponibile sia in edizione fisica (tiratura limitata da 30.000 unità) sia in digitale sotto forma di Non-Fungible Token: è dedicato alla copertina del fumetto DC The Brave and the Bold #28 pubblicato nel 1959.
Siamo entusiasti di portare per primi sul mercato questa possibilità, grazie al più grande rivenditore al mondo. Si tratta di un’opportunità incredibile. Crea una porta d’accesso dedicata agli acquirenti, che potranno possedere i collezionali digitali con i loro brand e caratteri preferiti, in modo semplice.
A chi desidera acquistare o vendere un NFT, oppure più semplicemente è curioso e vuol dare uno sguardo a quelli disponibili, consigliamo un giro sui marketplace dedicati a questa tipologia di asset gestiti da Crypto.com, Coinbase e Binance, tre colossi legati al mondo delle criptovalute.
Presta attenzione al fatto che i CFD sono strumenti complessi con un alto rischio di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. L’81% degli investitori perde denaro quando fa trading di CFD con questo broker. Considera se hai compreso il funzionamento dei CFD, e se puoi prenderti l’alto rischio di perdere i tuoi soldi. Le performance passate non sono indicazione di risultati futuri. La storia degli andamenti di trading è inferiore a 5 anni completi e può non essere sufficiente come base per decisioni di investimento.