San Francisco – I cinesi ci lavorano da anni ma ora anche l’ ICANN può guardare con meno preoccupazione alla realizzazione e diffusione di domini Internet registrati e utilizzati in caratteri non latini, ad esempio sfruttando la grafìa degli alfabeti arabo o cinese.
L’indagine commissionata dall’organismo di supervisione del sistema dei domini e svolta dagli esperti della svedese Autonomica si è conclusa, ed i risultati sono più che incoraggianti .
Nel report dei risultati, disponibile qui in PDF, gli sperimentatori spiegano: “Autonomica, come richiesto da un contratto con ICANN, ha indagato se l’introduzione di domini di primo livello contenenti IDN (caratteri internazionali) avrebbe avuto un qualche impatto sul funzionamento dei root server che forniscono il routing, o sui software operativi utilizzati per l’individuazione delle informazioni. Non è stato rilevato alcun genere di impatto. Tutti i sistemi coinvolti si sono comportati esattamente come sperato “.
Un concetto ribadito anche nelle conclusioni del rapporto, dove si specifica come non sia stato “riscontrato qualsiasi funzionamento del sistema del tutto o in parte diverso dalla normale operatività dei sistemi DNS (che instradano le richieste, ndr.). L’aggiunta di stringhe IDN non sembra aver alcun effetto misurabile sulla performance dei sistemi sottoposti ad indagine”.
In una nota , ICANN spiega come il lavoro si sia focalizzato su caratteri non-ASCII allo scopo di “rendere questi (domini, ndr.) disponibili come primo livello, cosicché un intero nome a dominio possa essere utilizzato in caratteri locali. L’impiego globale degli IDN migliorerà l’uso di Internet in ampie regioni del Mondo, consentendo alle persone di condividere e accedere all’informazione, o utilizzare servizi, nella propria lingua”.