Se si cerca una soluzione contro i “furbetti del carburante“, coloro i quali passano le ore alla pompa di benzina per mettere a segno una miriade di microtransazioni per raggiungere il Super Cashback da 1500 euro, la risposta può essere una soltanto: Ministero dell’Economia e delle Finanze. Questo elemento va giocoforza sottolineato alla luce delle notizie delle ultime ore, secondo le quali sarebbero in atto controlli finalizzati all’identificazione di coloro i quali hanno fin qui seguito questa via per accumulare credito nella corsa alle transazioni selvagge.
Si stanno realmente portando avanti controlli contro i furbetti del cashback? Molto probabilmente no, e il motivo è nel fatto che il problema è nel peccato originale di regole scritte male.
Tocca al MEF
Se ci fossero controlli, che tipo di controlli si porterebbero avanti, visto che – ad oggi – non è stato sollevata alcuna osservazione di illecito contro questo tipo di – pur riprovevole – pratica? Fatta la regola, trovato l’inganno: soprattutto quando la regola è scritta male e con evidenti vulnus che ora bisognerà correre a correggere. Il problema attuale è che, mentre l’intero arco parlamentare sarebbe d’accordo nel porre rimedio a questo problema, manca un esecutivo al quale mettere queste decisioni in mano. L’attuale reggenza non intraprenderà di certo azioni ad alto impatto mediatico a poche ore dall’insediamento di un nuovo Governo e così, in attesa di un nuovo titolare del dicastero dell’Economia, la situazione si trascina tra una notizia di cronaca e un’altra, tra uno scontrino di due metri ed una transazione di pochi centesimi.
Diversamente da quanto ipotizzato inizialmente, laddove si vietava espressamente l’ipotesi di frazionamenti artificiosi dei pagamenti elettronici riferibili al medesimo acquisto presso lo stesso esercente, le regole attualmente vigenti non sono in grado di prevenire i possibili comportamenti elusivi. E’ un grave vulnus normativo al quale occorre, con urgenza, porre rimedio, dando seguito ai rilievi formulati anche dal Consiglio di Stato
Luca Squeri, Forza Italia
Quanto ipotizzato da alcuni organi di stampa che ipotizzano interventi immediati, però, non sembra poter corrispondere a realtà: non è PagoPA l’entità deputata ai controlli, né è titolare di potere decisionale sul progetto Cashback. Soltanto un intervento correttivo a livello di regolamento, così da imporre una differente applicazione dei conteggi delle transazioni, può quindi realmente porre fine al problema e ripristinare la bontà del gioco.
Il problema è un vero problema?
Si parta da una considerazione di fondo: per vincere i 1500 euro non bisogna essere primi in classifica, ma è sufficiente essere in posizione 100 mila su circa 6 milioni di italiani con il programma cashback attivo. Il “gioco” va fatto quindi sulla statistica secondo la quale per vincere l’ambito Super Cashback occorra registrare appena 1,6 transazioni al giorno: un quantitativo minimo, tale da consentire a chiunque di concorrere alla vincita. Se una sparuta minoranza ha forzato la mano per prendere la via più breve, non solo sta partecipando fuori dallo spirito del gioco, ma potrebbe eventualmente incorrere in verifiche ulteriori non tanto sulla base delle transazioni registrate su IO, quanto sulle transazioni che emergono dai singoli sistemi di pagamento utilizzati.
I furbetti fanno notizia (si ricordano in particolari i casi di Trescore Cremasco, Caraglio e Nervesa della Battaglia), ma restano fortunatamente una risicata minoranza. Un intervento rapido da parte del nuovo MEF una volta insediato cancellerà queste distorsioni e la competizione sarà nuovamente sana e leale. Noi abbiamo già portato avanti 10 proposte a disposizione del prossimo Ministro. Anche la FIGISC si è mossa, ottenendo almeno un impegno informale in tal senso:
Dalle interlocuzioni che ho avuto, informali, con l’Amministrazione, sembrerebbe che essendo a conoscenza del problema e comunque sollecitati da noi, qualche iniziativa sarà presa a breve. Mi auguro che sia nel tempo più breve possibile, anche perché si va a penalizzare chi si comporta in maniera corretta.
Bruno Bearzi, Presidente Nazionale di FIGISC Confcommercio
In un gioco nel quale sono in 100 mila a vincere, l’importante è solo e soltanto partecipare: in quella che è ormai diventata una Repubblica fondata sul VAR, ci sarà tempo e modo in seguito, eventualmente, per recuperare la documentazione e valutare come e se intervenire sulle situazioni border line.