Fwupd 2.0 è un servizio open source, sviluppato da un manutentore di GNOME, che su Linux consente di gestire gli aggiornamenti firmware. L’ultima versione del software, da poco rilasciata, introduce diverse novità che aggiungono il supporto per nuovi dispositivi e diverse altre modifiche.
Fwupd 2.0: tutte le novità del servizio Linux che permette di gestire i firmware
Tra le novità principali di Fwupd 2.0 c’è ora una nuova opzione che consente di ignorare i requisiti firmware per lo sviluppo, oltre a una nuova API che consente il caricamento del report nell’app GNOME Firmware, un test HSI per il CSME dei nuovi processori Arrow Lake e i recenti Meteor Lake di Intel e più opzioni per la modifica della configurazione.
Per quanto riguarda i cambiamenti che interessano l’hardware, c’è ora il supporto per il rilevamento dei dispositivi Bluetooth attraverso UUID del servizio GATT, oltre al supporto per Darwin nell’helper di compilazione, per il comando “fwupdtool esp-list –json”, l’ascolto del socket netlink udev anziché GUdev e per l’analisi delle sezioni compresse EFI LZ77 quando necessario. La nuova versione supporta poi anche sezioni più grandi nei volumi EFI FFS3, insieme al supporto per più tipi CRC-32 e CRC-16. Viene aggiunta la possibilità di caricare i flag del dispositivo dall’archivio cab locale, oltre quella di poter sovrascrivere la dimensione del buffer del frame EFI rilevata nel file di configurazione.
Le novità di Fwupd 2.0 proseguono con l’opzione per specificare i dispositivi da emulare nel file di configurazione, insieme al supporto per l’applicazione di revoche a SbatLevelRT, la rimozione del plugin SuperIO, non più in grado di funzionare senza rawio, oltre a un miglior metodo per la scelta corretta dell’ESP, quando vengono aggiornate le capsule UEFI.
Riguardo infine le prestazioni, viene ora ridotto l’uso della memoria di runtime e le risorse richieste alla CPU per l’avvio, insieme a numerosi altri cambiamenti che sono elencati nella loro completezza nella relativa lista, disponibile nella pagina GitHub dedicata, da dove è anche possibile scaricare l’ultima versione.