Focus sulla produttività, meno distrazioni e perdite di tempo ridotte. Le Compose Action annunciate da Google in occasione dell’evento Cloud Next fanno oggi il loro debutto ufficiale per i clienti della G Suite: vanno a integrarsi direttamente nella casella di posta elettronica Gmail, permettendo così di effettuare rapidamente azioni complesse anche quando si tratta di associare al messaggio un file o un documento salvato su un servizio esterno.
Le Compose Action su Gmail
Le Compose Action fanno parte dei Gmail Add-on, un insieme di estensioni che consentono agli sviluppatori e alle software house di terze parti di integrare i loro servizi e i loro strumenti direttamente nell’interfaccia della casella, così da evitare all’utente di doversi spostare da un tool all’altro per portare a termine il proprio lavoro. Potrebbe sembrare un’integrazione di poco conto, ma se si considera l’importanza che ancora oggi rivestono le email per la comunicazione in ambito professionale e per lo scambio di file e documenti, velocizzare e ottimizzare un’azione che viene ripetuta più e più volte ogni giorno può tradursi in un notevole risparmio di tempo e risorse se non addirittura talvolta in un vantaggio competitivo. Una ricerca condotta da IDC afferma che, mediamente, un lavoratore trascorre circa otto ore ogni settimana nella ricerca e nella gestione delle informazioni.
I nuovi servizi supportati sono Box, Dropbox, Egnyte e Atlassian. Per quanto riguarda i primi due l’integrazione permette di inserire rapidamente nel messaggio un contenuto salvato sul cloud storage. Finalità del tutto simile per la terza piattaforma. L’ultima rileva invece automaticamente i link verso Jira e Bitbucket ed è rivolta principalmente ai team di sviluppatori e ai project manager.
G Suite e Gmail Add-on
Quattro nuovi servizi si aggiungono dunque all’elenco dei Gmail Add-on installabili direttamente dal G Suite Marketplace. Quelli già disponibili dallo scorso anno sono Asana, Dialpad, DocuSign, Hire, Intuit, QuickBooks, ProsperWorks, RingCentral, Smartsheet, Streak, Trello e Wrike. L’elenco è ovviamente destinato ad allungarsi ulteriormente in futuro. Agli amministratori viene offerta la possibilità di stabilire quali estensioni rendere accessibili ai dipendenti e per quali impedire invece l’associazione all’account.
L’integrazione di piattaforme come Box e Dropbox testimonia una crescente apertura di Google nei confronti di chi opera nel mercato del cloud storage in diretta competizione con il proprio servizio Drive.