“La pirateria online non è libertà ma è la distruzione del lavoro di tanti, non possiamo permetterci che questo lavoro venga svalutato”. Così il ministro per i Beni e le Attività Culturali Giancarlo Galan, intervenuto a Roma per incontrare le principali associazioni di categoria nel mercato culturale del Belpaese.
“Ho molto apprezzato l’unità di intenti da parte delle associazioni di categoria del settore della produzione culturale – ha spiegato Galan – Sono convinto che l’Italia debba assumere un ruolo di leadership in questa materia in quanto il nostro patrimonio artistico e culturale è tra i principali al mondo”.
Il ministro ha così ricordato le recenti iniziative intraprese dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) in materia di enforcement . Iniziative che secondo Galan dovrebbero “fare quel passo in avanti per inibire quelle piattaforme estere pirata che tanto male arrecano alle nostre imprese, ai nostri autori e alla nostra cultura”.
Stando ad una discussa ricerca condotta dagli analisti di TERA Consultans , e ricordata da SIAE, le industrie creative dei cinque principali mercati europei – anno di riferimento, 2008 – avrebbero subito perdite per circa 10 miliardi di euro, con 185mila posti di lavoro svaniti nel nulla . I danni stimati in Italia sarebbero quantificabili in 1,4 miliardi con la perdita di quasi 22,500 posti di lavoro.
Il presidente di Confindustria Cultura Italia Marco Polillo ha così chiesto al governo di inserire la tutela della proprietà intellettuale al centro dell’agenda politica . “L’industria culturale esiste in virtù della tutela del diritto d’autore – ha aggiunto Polillo – Senza di essa le nostre aziende non potrebbero restare sul mercato e verrebbe meno fatturato, occupazione e chiaramente produzione culturale”.
Le parole di Galan hanno trovato il favore della Business Software Alliance (BSA), nella figura del presidente Matteo Mille. “Il fenomeno della pirateria, soprattutto quella digitale, provoca danni gravissimi alle industrie creative e dell’innovazione, sia in termini di mancati ricavi, sia di perdita di posti di lavoro”, ha spiegato lo stesso Mille.
Il ministro Galan ha chiuso il suo intervento ricordando che “difendere oggi il diritto d’autore” è “il primo obiettivo che si deve dare per una società che voglia crescere e migliorare”. Per garantire il continuo progresso culturale e “raggiungere il giusto equilibrio tra patrimonio esistente e patrimonio da costruire”.
Mauro Vecchio