Durante il suo passaggio in prossimità di Ganimede avvenuto il 7 giugno 2021, la sonda della missione Juno ha catturato informazioni relative alle onde elettromagnetiche emesse dal satellite di Giove. La conversione di queste frequenze nello spettro audio udibile dall’orecchio umano ci offre la possibilità di sapere che rumore si ascolta a circa 630 milioni di chilometri dalla Terra.
La sonda Juno ci fa ascoltare Ganimede
Il risultato dell’elaborazione è quello allegato qui sotto, presentato nei giorni scorsi in occasione dell’evento American Geophysical Union Fall Meeting 2021. Secondo il fisico Scott Bolton del Southwest Research Institute questa colonna sonora è abbastanza selvaggia da dare la sensazione di trovarsi a bordo di Juno mentre si passa vicino a Ganimede per la prima volta in oltre due decenni
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Come spiegano gli addetti a i lavori, un’operazione di questo tipo non ha il solo scopo di confezionare e pubblicare un file audio, ma costituisce un modo per sperimentare un diverso impiego dei dati raccolti, analizzandoli attraverso un approccio differente rispetto a quelli convenzionali, potenzialmente in grado di far emergere agli occhi (e alle orecchie) dei ricercatori dettagli che altrimenti rischierebbero di passare inosservati e inascoltati.
Se ascoltate attentamente, potete distinguere il brusco cambiamento delle frequenze più alte a metà registrazione circa, che rappresenta l’ingresso in una differente regione della magnetosfera di Ganimede.
Ganimede è il più grande dei satelliti naturali che circondano Giove e il più imponente dell’intero sistema solare, con dimensioni che superano quelle di Mercurio (sebbene la sua massa sia inferiore a quella del pianeta). La luna completa la sua orbita in un periodo pari a poco più di sette giorni ed è composto in superficie principalmente da silicati e ghiaccio d’acqua, mentre il suo nucleo è di ferro fuso. Si ritiene che a circa 200 Km di profondità ospiti un oceano di acqua salata, compreso tra due strati di ghiaccio. La scoperta è attribuita a Galileo Galilei.
Nel mese di febbraio l’arrivo di Perseverance su Marte ha offerto la possibilità di ascoltare che rumore fa il pianeta rosso. Qualcosa di simile era stato condiviso dalla NASA già nell’ottobre 2019 grazie a quanto catturato dalla strumentazione presente sulla sonda InSight.