Garante Privacy avverte GEDI sui dati venduti a OpenAI

Garante Privacy avverte GEDI sui dati venduti a OpenAI

Il Garante della privacy ha avvertito GEDI che l'invio dell'archivio a OpenAI potrebbe rappresentare una violazione del GDPR e portare a sanzioni.
Garante Privacy avverte GEDI sui dati venduti a OpenAI
Il Garante della privacy ha avvertito GEDI che l'invio dell'archivio a OpenAI potrebbe rappresentare una violazione del GDPR e portare a sanzioni.

Il Garante per la protezione dei dati personali ha inviato un avvertimento formale al gruppo GEDI in merito all’accordo sottoscritto con OpenAI a fine settembre. In base alle informazioni ricevute, la società potrebbe violare il GDPR (Regolamento generale sulla protezione dei dati) in caso di vendita del suo archivio all’azienda californiana.

Dati personali contenuti negli articoli

GEDI ha annunciato che venderà i contenuti editoriali pubblicati su vari siti a OpenAI. Verranno quindi utilizzati per l’addestramento dei modelli di intelligenza artificiale. Il Garante aveva già “acceso un faro” sulle possibili implicazioni dell’accordo e ora comunica di aver inviato un avvertimento alla società di Torino.

In seguito alla richiesta dell’autorità, GEDI ha comunicato che il 30 novembre 2024 fornirà a OpenAI i contenuti dell’archivio pubblicati fino al 29 novembre 2024. Successivamente fornirà i contenuti pubblicati a partire dal 30 novembre 2024. Nell’archivio ci sono gli articoli di La Repubblica, La Stampa, Huffington Post, La Provincia Pavese, La Sentinella, Limes, FormulaPassion, MYmovies e Alfemminile. Oltre che per l’addestramento dei modelli AI, i contenuti verranno usati per le risposte di ChatGPT.

L’archivio digitale contiene articoli con numerosi dati personali che non possono essere inviati a terzi senza le necessarie cautele. In base alle informazioni ricevute e alla valutazione di impatto effettuata da GEDI, il trattamento dei dati avviene usando una base giuridica (legittimo interesse) non adatta in questo caso. Gli articoli 9 e 10 del GDPR prevedono un consenso esplicito da parte degli interessati.

GEDI dovrebbe quindi contattare tutti gli interessati prima di fornire gli archivi a OpenAI. Secondo il Garante non sono stati rispettati gli obblighi informativi e di trasparenza (articoli 12, 13 e 14 del GDPR), oltre al diritto di opposizione al trattamento (art. 21). Dopo il 30 novembre, l’eventuale richiesta dovrà essere inviata a OpenAI.

Il Garante ha pertanto avvertito GEDI che, in caso di invio dell’archivio a OpenAI, potrebbe violare le disposizioni del GDPR. Ciò porterebbe all’avvio di un procedimento ed eventualmente a sanzioni.

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Pubblicato il
29 nov 2024
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