Garante Privacy: ChatGPT è un pericolo per gli utenti

Garante Privacy: ChatGPT è un pericolo per gli utenti

L'Avv. Guido Scorza ha spiegato i motivi che hanno portato al blocco del trattamento dei dati da parte di OpenAI e all'avvio dell'istruttoria.
Garante Privacy: ChatGPT è un pericolo per gli utenti
L'Avv. Guido Scorza ha spiegato i motivi che hanno portato al blocco del trattamento dei dati da parte di OpenAI e all'avvio dell'istruttoria.

Il Garante della privacy ha imposto il blocco del trattamento dei dati degli utenti italiani con effetto immediato e avviato un’istruttoria nei confronti di OpenAI. L’azienda ha deciso stamattina di impedire l’accesso a ChatGPT dall’Italia. L’Avv. Guido Scorza, componente dell’autorità, ha fornito maggiori informazioni sul provvedimento adottato ieri.

ChatGPT è un pericolo per la privacy

Nel provvedimento sono evidenziate alcune motivazioni che hanno portato al blocco del trattamento dei dati, tra cui l’assenza di un’informativa e di una base giuridica per la raccolta dei dati allo scopo di addestrare l’intelligenza artificiale. Non è inoltre previsto un sistema di verifica dell’età (il servizio dovrebbe essere vietato ai minori di 13 anni).

L’Avv. Guido Scorsa ha chiarito che le violazioni sono tre:

  • raccolta di dati personali di miliardi di persone per addestrare i propri algoritmi senza informarli di questa circostanza e senza disporre di un’idonea base giuridica
  • raccolta di dati personali degli utenti nel corso delle conversazioni senza informarli della sorte di questi dati
  • generazione di contenuti, in risposta alle domande, che talvolta attribuiscono alle persone fatti e circostanze inesatte e non veritiere proponendo così una rappresentazione distorta della loro identità personale

L’avvocato spiega che l’autorità non può impedire il blocco dell’accesso dall’Italia. Quindi la decisione di OpenAI di rendere inaccessibile il servizio non è stata imposta. Se l’istruttoria confermerà il trattamento illecito dei dati, il Garante potrebbe adottare un provvedimento correttivo (ad esempio l’obbligo di cancellare tutti i dati degli utenti italiani) oppure sanzionatorio (multa fino al 4% del fatturato).

Secondo l’avvocato, ChatGPT rappresenta un pericolo per la privacy, in quanto può raccogliere informazioni strettamente personali (anche intime). Nei prossimi giorni verrà avviato un confronto con gli altri garanti europei. Al momento, l’unico modo per accedere al servizio è tramite una VPN. È possibile però utilizzare altri chatbot, anche se con capacità inferiori.

Fonte: Repubblica.it
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Pubblicato il
1 apr 2023
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