Il Garante Privacy ha notificato la propria ferma intenzione ad approfondire il caso del porn deep fake deflagrato nei giorni scorsi a seguito della segnalazione su un applicativo web based in grado di produrre fotomontaggi su richiesta ed abbondantemente condiviso su Telegram. L’idea è di aprire immediatamente un fascicolo per portare avanti un’istruttoria in grado di far luce su quanto sta accadendo.
Garante Privacy: contatteremo Telegram
Al momento non ci sono interventi immediati se non una presa di coscienza del problema e la ferma intenzione ad approfondire la questione. Spiega il Garante:
Le gravi lesioni alla dignità e alla privacy a cui l’uso di un software simile espone le persone, soprattutto se minori, sono evidenti, considerati anche il rischio che tali immagini vengano usate a fini estorsivi o di revenge porn e tenuto conto dei danni irreparabili a cui potrebbe portare una incontrollata circolazione delle immagini, fino a forme di vera e propria viralizzazione. La facilità d’uso di questo programma rende, peraltro, potenzialmente vittime di deep fake chiunque abbia una foto sul web.
Il Garante spiega di voler chiedere a Telegram tutte le informazioni necessarie “al fine di verificare il rispetto delle norme sulla protezione dei dati nella messa a disposizione agli utenti del programma informatico, nonché di accertare l’eventuale conservazione delle immagini manipolate e le finalità di una tale conservazione“.
L’Authority, appena insediatasi, ha voluto probabilmente dare un segno immediato di quel che sarà l’attività per i mesi a venire: il caso Telegram sarà immediatamente passato al vaglio, inseguendo prioritariamente il contenimento degli “effetti distorsivi” che fenomeni di questo tipo possono generare. In seconda battuta si tenterà di risalire alle responsabilità, alla ricerca di una visione (più che di una soluzione temporanea) che possa indicare la via per poter costruire una lotta efficace contro il deep fake.