Garante Privacy: no allo scraping dei numeri telefonici

Garante Privacy: no allo scraping dei numeri telefonici

Il Garante della privacy ha multato il titolare di un sito che permette di cercare l'intestatario di numero di telefono rastrellati online senza consenso.
Garante Privacy: no allo scraping dei numeri telefonici
Il Garante della privacy ha multato il titolare di un sito che permette di cercare l'intestatario di numero di telefono rastrellati online senza consenso.

Nella tradizionale newsletter settimanale del Garante per la protezione dei dati personali ci sono quattro interessanti provvedimenti. Uno di essi è stato adottato nei confronti del titolare del sito www.trovanumeri.com, in quanto ha formato un elenco online attraverso lo scraping dei numeri di telefono. Un altro provvedimento ha riguardato l’invio di email pubblicitarie senza il consenso dei destinatari.

Vietato lo scraping dei numeri telefonici

In seguito alle numerose segnalazioni ricevute fin dal 2012, il Garante della privacy ha avviato un procedimento nei confronti di Fabio Giovanni Petta, titolare del sito www.trovanumeri.com. Il nome dell’intestatario è stato fornito da Google, in quanto il sito ospita inserzioni di AdSense. L’autorità ha verificato che i numeri di telefono sono stati “rastrellati” tramite la tecnica dello scraping. L’attuale normativa vieta la creazione di elenchi telefonici senza il consenso degli interessati.

Inoltre il form per la richiesta di cancellazione dei dati non funziona, impedendo quindi agli utenti di esercitare un loro diritto. Il titolare del sito ha commesso una serie di violazioni: diffusione e trattamento di dati personali in assenza di idonea base giuridica, mancato rispetto dei diritti degli interessati, inidoneità dell’informativa e assenza di misure di garanzia, inosservanza del divieto di trattamento previsto da un precedente provvedimento relativo al sito www.inelenco.com, gestito dal signor Fabio Petta.

Il Garante ha pertanto comminato una sanzione di 60.000 euro. Purtroppo i suddetti siti sono ancora online e il titolare non ha apportato nessuna modifica per rispettare la normativa sulla privacy.

Email pubblicitarie senza consenso

La società Grizzaffi Management ha ricevuto invece una multa di 10.000 euro per aver inviato email pubblicitarie senza consenso. L’utente che ha inviato la segnalazione al Garante ha continuato a ricevere le email anche dopo aver chiesto la cancellazione dell’indirizzo via PEC.

Il Garante privacy ha inoltre imposto alla società il divieto di usare i dati per finalità promozionali senza l’acquisizione di un idoneo consenso e ordinato la loro cancellazione.

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Pubblicato il
28 giu 2023
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