Garante Privacy: OK alla piattaforma per notifiche della PA

Garante Privacy: OK alla piattaforma per notifiche della PA

Il Garante Privacy ha approvato la piattaforma di invio di atti dalla PA a cittadini e aziende, ma richiede un'ultima review prima dell'avvio ufficiale.
Garante Privacy: OK alla piattaforma per notifiche della PA
Il Garante Privacy ha approvato la piattaforma di invio di atti dalla PA a cittadini e aziende, ma richiede un'ultima review prima dell'avvio ufficiale.

Il Garante per la Protezione dei Dati Personali ha acceso il suo semaforo verde nei confronti della piattaforma digitale per la notifica degli atti a privati e aziende. Il placet del Garante era necessaria per una procedura similare nella quale in ballo vi sono comunicazioni sensibili sia a cittadini che a imprese, dunque con il dovere di rigidi protocolli di tutela dei dati contenuti nelle missive.

Comunicazioni sicure tra PA, cittadini e aziende

Il ruolo del Garante non è stato però soltanto quello di giudice finale dell’operazione: la collaborazione è stata proattiva durante il percorso di definizione dello strumento, identificando a priori le possibili criticità ed operando al fine di evitare ogni casistica problematica.

In base alla bozza di Dpcm, predisposto dal Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale, le pubbliche amministrazioni potranno avvalersi di un’unica piattaforma, gestita da PagoPa, attraverso la quale contattare i soggetti interessati su tre tipologie di domicilio digitale, ovvero indirizzi Pec appositamente individuati. Sono state previste anche modalità alternative di notifica e di accesso alla documentazione per garantire il servizio anche ai cittadini, magari quelli più anziani, che non dispongono ancora di un indirizzo Pec oppure di un’identità digitale Spid o della Cie (Carta di identità elettronica), necessarie per accedere alla piattaforma.

Il servizio prevede inoltre particolari tutele in caso di delega alla lettura della documentazione (ad esempio quando il cittadino si rivolge a CAF, commercialisti o parenti). Il Garante ora chiede a PagoPA un passo ulteriore a procedura terminata:

PagoPa dovrà sottoporre al Garante, prima di avviare il servizio, una valutazione d’impatto sulla protezione dei dati che individui anche le misure tecniche e organizzative di dettaglio necessarie ad assicurare la sicurezza e la correttezza del trattamento.

Il meccanismo renderà più efficienti ed economiche le comunicazioni aventi valore legale, garantendo la riservatezza dei documenti allegati e la privacy di tutte le persone coinvolte negli atti.

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Pubblicato il
10 nov 2021
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