“L’azione di hackeraggio che alcuni pirati informatici avrebbero messo in atto ai danni di rappresentanti del Movimento 5 stelle, violando le loro caselle private di posta elettronica, è gravemente lesiva dei diritti e delle prerogative dei parlamentari”: la Presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini , non lascia spazio ad ambiguità e rimanda alla magistratura per il prosieguo della facenda. Inoltre, aggiunge la Presidente: “La rilevanza di questi fenomeni ha indotto nei giorni scorsi l’Ispettorato di pubblica sicurezza della Camera a dotarsi anche di specifiche competenze di tipo informatico”.
La Presidente della Camera pare aver preso molto sul serio quanto trapelato lo scorso mercoledì : dopo che le email di due deputati del Movimento 5 Stelle, Giulia Sarti e Stefano Vignaroli, sono finite pubblicate in Rete ad opera di sconosciuti dichiaratisi “hacker del PD” attirando la curiosità di giornalisti e semplici navigatori, ora manifesta l’intenzione di istituire una pattuglia di controllo per tenere sotto osservazione le eventuali intromissioni nella corrispondenza elettronica dei parlamentari (non è chiaro se si riferisca anche a quella privata: le email violate sono comuni webmail gratuite di provider stranieri). Quanto accaduto, comunque, è ormai materia di indagine: “Stiamo lavorando sul caso con la Procura di Roma. A breve potrebbero essere delle novità” dice Antonio Apruzzese, della Polizia Postale .
Sulla questione è anche intervenuto il Garante Privacy , Antonello Soro : “L’intrusione nella corrispondenza privata dei parlamentari del Movimento 5 stelle e la minaccia della pubblicazione del contenuto delle loro email costituiscono fatti gravissimi (…) ma potrebbero verificarsi delle violazioni anche da parte dei mezzi di informazione che si prestassero a ripubblicare i contenuti eventualmente resi noti dagli stessi hacker”. Il Garante mette in chiaro che a nessuno sarà consentito diffondere i dati contenuti nella corrispondenza sottratta: “il codice deontologico dei giornalisti in materia di privacy esclude che possano essere indiscriminatamente pubblicate notizie relative ad una persona per il solo fatto che si tratti di un personaggio noto o che eserciti funzioni pubbliche (…) Inoltre, considerata nel caso di specie la palese illiceità della raccolta, dovrebbe essere verificato se la pubblicazione da parte dei media anche di notizie relative alla attività politica e pubblica dei parlamentari coinvolti integri comunque una violazione”. ( L.A. )