Il Garante Privacy su TikTok e accesso dati dalla Cina

Il Garante Privacy su TikTok e accesso dati dalla Cina

I dati degli utenti TikTok, anche italiani, potenzialmente nelle mani del Partito Comunista in Cina: il Garante Privacy chiede chiarimenti.
Il Garante Privacy su TikTok e accesso dati dalla Cina
I dati degli utenti TikTok, anche italiani, potenzialmente nelle mani del Partito Comunista in Cina: il Garante Privacy chiede chiarimenti.

C’è anche il Garante Privacy nostrano tra le autorità che pretendono chiarimenti in merito all’attività di TikTok, in particolare alle modalità di gestione e trattamento dei dati riguardanti gli utenti, nella maggior parte dei casi giovani e giovanissimi. Nel fine settimana è stataaufficializzato la richiesta di informazioni rivolta a ByteDance, la società che controlla il social network, fornendo la seguente motivazione.

Il Garante Privacy ha chiesto informazioni a TikTok in merito alle dichiarazioni di un ex dirigente della società ByteDance, riportate da organi di stampa, relative a un presunto accesso ai dati personali degli utenti da parte del Partito Comunista Cinese.

TikTok e i dati degli utenti verso la Cina: interviene il Garante Privacy

Sotto la lente di ingrandimento, dunque, è finita la presunta trasmissione illecita di quanto raccolto verso la Cina, più nel dettaglio verso il Partito Comunista di Pechino. Non è la prima volta che se ne parla. Il primo obiettivo è capire se la pratica abbia riguardato o meno anche gli iscritti del nostro paese o del territorio europeo.

Considerato che le notizie fanno riferimento a una presunta comunicazione illecita di dati personali da parte di TikTok verso lo stesso Partito, attività esclusa con fermezza dalla società anche in occasione di recenti incontri istituzionali sul tema, il Garante ha invitato quest’ultima a fornire le proprie osservazioni su quanto riportato e sull’eventuale coinvolgimento di TikTok Technology Ltd nella trasmissione di dati di utenti anche italiani ed europei alle autorità governative cinesi.

Il breve comunicato si chiude sottolineando che Il riscontro all’Autorità dovrà pervenire entro 15 giorni dal ricevimento della richiesta. Al momento non è dato a sapere quali potrebbero essere le conseguenze innescate da un eventuale ritardo nella risposta o dal possibile riscontro di violazioni. Non è da escludere la possibilità che il social network possa andare incontro a blocchi e la società che lo controlla, la già citata ByteDance, a sanzioni.

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Pubblicato il
12 giu 2023
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