Desktop e laptop, economie mature o emergenti, si salvi chi può: le previsioni di Gartner non lasciano molto spazio all’ottimismo, fissando a 11,9 punti la riduzione totale delle vendite nell’anno in corso per i personal computer. Per la prima volta da anni, uno dei mercati da sempre più in crescita farà registrare risultati fortemente negativi : aggiungendosi alla già plumbea discesa di tutti gli indicatori economici al tempo della recessione mondiale.
“L’industria dei PC sta affrontando condizioni straordinarie con il continuo indebolirsi dell’economia globale, l’estensione della durata della vita dei PC degli utenti e l’aumento delle precauzioni da parte dei fornitori di sistemi” dice il ricercatore di Gartner, George Shiffler. Dopo un 2008 sostanzialmente conservativo rispetto ai grandi numeri e ai grandi affari, continua, la recessione ha inesorabilmente colpito anche l’hi-tech, che dal precedente record di perdite del 2001 (3,2 per cento) toccherà un nuovo e sorprendente picco negativo entro dicembre 2009.
La crisi colpirà in maniera non molto diversa i paesi più evoluti e quelli in via di sviluppo: nel primo caso si dovrebbe assistere a un crollo delle vendite pari al 13 per cento, mentre nel secondo si parla di un altrettanto notevole 10,4. In questo caso si tratta del primo record negativo di cui si abbia notizia.
Il declino nelle vendite colpirà ovviamente soprattutto i grandi produttori, HP e Dell in primis che, in vista del peggioramento delle condizioni economiche, hanno già provveduto a tagliare drasticamente le previsioni di utili .
L’unico dato positivo che attualmente emerge dall’industria informatica sembra sia quello dei netbook , i sistemi ultrapiccoli con poca potenza ma sufficienti a soddisfare il palato di chi cerca il risparmio e un PC ridotto all’osso per la navigazione online e poco altro. In questo caso si parla di una crescita di quasi il 100 per cento rispetto ai pezzi messi in circolazione nel 2008, da 11,7 milioni ai 21 milioni del 2009.
E nonostante il prezzo dei netbook negli USA continui a essere comunque alto (450 dollari per un display da quasi 9 pollici, Windows XP e hard disk da 160 gigabyte), nel corso dell’anno si dovrebbe assistere a una sua riduzione sostanziale al di sotto della soglia psicologica dei 400 dollari. Non è d’altronde un mistero che Intel, la più importante produttrice di CPU per PC, punti una parte non trascurabile delle sue speranze proprio su Atom : il processore progettato per essere il cuore pulsante dei netbook.
Alfonso Maruccia