Dopo i numeri amari di IDC , anche Gartner fornisce le proprie stime circa il mercato dell’hardware PC. E si tratta ancora di numeri negativi – anche se in misura inferiore rispetto a quelli di IDC – accompagnati da giudizi abbastanza ultimativi sullo stato delle cose e le possibili conseguenze negative sui ricavi dei colossi dell’IT. Perché vendere meno unità a prezzi superiori sarebbe comunque un risultato.
Gartner quantifica in 90,3 milioni il numero di computer commercializzati nel quarto trimestre del 2012, un calo del 4,9 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. In totale, nel 2012 i PC messi in vendita sono stati 352,7 milioni con un calo del 3,5 per cento rispetto al 2011.
Il mercato dei personal computer è stato cambiato “in maniera drammatica” dall’avvento delle tavolette con schermo touch, dice Gartner, non tanto con una supposta “cannibalizzazione” nelle vendite di PC quanto piuttosto con l’acquisto di dispositivi aggiuntivi per il “consumo” di contenuti digitali (i tablet, appunto) a fianco dei vecchi PC ancora in uso.
Anche Gartner, come IDC, usa parole non equivocabili in merito alla comparsa di Windows 8 sul mercato: il nuovo sistema “a piastrelle” avrebbe dovuto stupire i consumatori spingendoli all’acquisto, si è trattato invece di un fallimento (dal punto di vista del succitato “fattore wow”) che non ha avuto effetti di traino sull’industria informatica nel suo complesso.
Parlando di singoli produttori, Gartner (come già IDC) classifica al primo posto HP (16,2 per cento del mercato) seguita dalla cinese Lenovo, (15,5 per cento), Dell (10,2 per cento), Acer (9,5 per cento) e Asus (7,2 per cento). A veder crescere il proprio business sono stati solo Lenovo (+8,2 per cento) e Asus (+6,4 per cento).
Ipotesi positive per il futuro? Stando a quanto sostiene Gartner, la riduzione di popolarità delle configurazione “più leggere” dovrebbe, sul lungo periodo, portare a una maggiore commercializzazione di sistemi dotati di specifiche e componenti di buon livello, macchine non limitate al semplice consumo di MP3 e video, e dai margini di guadagno decisamente superiori.
Alfonso Maruccia