Roma – “E’ mia ferma intenzione raccogliere l’appello di Galactica circa la necessità di garantire condizioni di interconnessione su base forfettaria”. Con queste parole, contenute in una lunga dichiarazione diramata ieri pomeriggio agli organi di stampa, il ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri ha confermato la propria intenzione di intervenire perché il modello della connettività flat-rate in Italia sia difeso e possa progredire.
“Da diversi giorni – scrive il Ministro – la Galactica S.p.A. fa pubblicare sui principali quotidiani una lettera appello che si rivolge anche al Ministro delle Comunicazioni. Ovviamente conosco la vicenda della quale ero stato informato anche prima della pubblicazione di questo avviso a pagamento. Ed è mia ferma intenzione
raccogliere l’appello di Galactica circa la necessità di garantire condizioni di interconnessione su base forfettaria”. “Se Galactica – continua Gasparri – svolge una funzione di avanguardia in questo settore avrà certamente tutta l’attenzione necessaria da parte del Ministro delle Comunicazioni. Tuttavia ritengo che debbano essere coinvolti tutti i soggetti interessati affinché non sia soltanto una questione a due tra Telecom Italia e Galactica S.p.A.”
Come noto, nei giorni scorsi Galactica ha dato vita – sul sito Flatrate e con una serie di pagine acquistate sui principali quotidiani italiani – ad una clamorosa campagna per impedire lo scollegamento delle proprie linee da parte di Telecom Italia chiedendo l’intervento del Governo e dell’Autorità TLC.
“Il mio impegno – risponde ora il ministro Gasparri – è infatti in difesa dell’adozione di tariffe flat nell’interesse degli utenti finali, degli operatori di telecomunicazioni e degli internet service providers. Non posso farmi tutore di un interesse specifico e particolare, perché non ne ho la titolarità e sarebbe una scelta sommamente inopportuna”. Un invito alla partecipazione di tutti, dunque, e anche di Telecom Italia, che nell’intero settore della connettività e in particolare delle flat ora gioca un ruolo “chiave”.
Parlando proprio di Telecom, il Ministro ha spiegato: “Come ben sa l’operatore dominante che agisce nel nostro Paese, il mio orientamento è quello di favorire, in coerenza con quanto ho proposto da Parlamentare della opposizione, il più ampio ed il meno costoso accesso alla rete internet per tutti gli utenti”.
Il Ministro ha poi offerto indicazioni in materia all’Autorità TLC: “Ovviamente questa vicenda coinvolge l’Authority che ha poteri autonomi e incontestabili in materia tariffaria, le aziende che devono confrontarsi con il mercato, elemento regolatore per tutto e per tutti e altri soggetti”. Gasparri ha tenuto a sottolineare di non poter “imporre in termini dirigisti scelte a nessuno”, significando quindi che l’Autorità ha oggi la possibilità di dare una svolta alla questione flat.
In questo senso, ritenendo la flat essenziale per lo sviluppo della rete in Italia, Gasparri ha spiegato: “Ritengo però politicamente indispensabile dare maggiore accesso ad internet a tutti, e mi batterò quindi in termini politici affinché le tariffe flat possano essere adottate nella misura più ampia possibile.”
“La mia risposta – conclude il Ministro – è dunque sostanziale a questo appello ma è rivolta a tutti gli operatori. Fino a quando sarò Ministro delle Comunicazioni cercherò di agire con determinazione in coerenza con la linea che ho avuto in questi anni di battaglia politica, di azione parlamentare, di navigazione in internet.”
Nelle scorse ore, alla mobilitazione di Galactica, alla lettera che chiedeva interventi immediati sulla flat da parte di 16 importanti operatori di TLC italiani, si è aggiunta la presa di posizione di Assoprovider , l’associazione dei provider italiani.
In una lettera indirizzata all’Autorità per le TLC, Assoprovider ha chiesto “di procedere con la massima urgenza alla determinazione di un quadro normativo che imponga a Telecom Italia spa di definire un’offerta flat per i servizi Internet dial-up per gli ISP, in analogia a quanto vi hanno richiesto alcuni OLO con lettera datata 10 luglio c.a.; tale offerta agli ISP autorizzati deve essere identica a quella per gli OLO, pur nell’attuale assenza di diritto alla interconnessione patita come noto dagli ISP, per permettere agli ISP di rimanere sul mercato.”
Tra gli associati ad Assoprovider si trovano anche alcuni dei provider che si sono avventurati sulla strada della flat, riscontrando spesso quei problemi di rapporto con Telecom Italia che hanno portato alcuni di loro a ritirarsi dal settore dell’offerta forfettaria e hanno spinto molti altri a non avventurarvicisi.
Assoprovider pone l’accento su come in altri paesi europei sia stato già introdotto “l’obbligo di formulazione di una siffatta tariffa da parte dei rispettivi operatori incumbent, proprio per permettere lo sviluppo di dinamiche di mercato. Gli Operatori ed ISP italiani sono invece ancora oggi costretti a fronteggiare le pressanti richieste di offerte flat da parte della clientela finale con tariffe di tipo “metered”, che risultano chiaramente inadeguate allo scopo e che non consentono quindi la possibilità di formulare tali offerte.”
Proprio le tariffe a tempo come unica via percorribile in Italia oggi sono il motivo per cui molti operatori hanno “convertito” le proprie offerte da flat classica a “pacchetti ore”.
“In considerazione dell’urgenza delle questioni qui esposte, urgenza resa ancor più pressante dall’imminente introduzione di servizi di accesso ad Internet basati sulla numerazione 7xx – spiega Assoprovider nella lettera – ed al fine di ottenere una loro rapida soluzione, Vi richiediamo di imporre a Telecom Italia la definizione di tariffe per servizi di accesso ad Internet su base forfettaria (flat) rivolte agli ISP.”
“Qualora tale misura non fosse ritenuta praticabile – conclude Assoprovider – chiediamo, in subordine, l’immediata apertura di un’istruttoria sul tema, che porti alla determinazione quanto più rapida possibile di tariffe flat all’interconnessione per l’accesso ai servizi Internet.”
Sul caso è intervenuta pesantemente anche l’ADUC, l’associazione per i diritti degli utenti e dei consumatori.
In una “raccomandazione per operatori e consumatori”, l’ADUC invita “a non fidarsi” di Telecom Italia e del Garante delle TLC.
“Ciò che sta succedendo all’Internet Services Provider Galactica e ai suoi 110 mila clienti del servizio flat-rate – afferma l’ADUC nella nota – è sintomatico delle condizioni disperate in cui si sta muovendo il mercato italiano delle telecomunicazioni nel suo processo di liberalizzazione.”
Secondo il presidente dell’ADUC, Vincenzo Donvito, “con la complicità del potere politico e delle autorità di controllo, si sta solo razionalizzando l’esercizio del monopolio di Telecom Italia, facendolo pesantemente pagare ai cosiddetti operatori alternativi e ai consumatori.”
Secondo l’ADUC: “Galactica sembra non rassegnarsi per la ingenua scelta di affidare buona parte della sua attività nelle mani di Telecom Italia, e sta gridando la sua disperazione anche attraverso vari mezzi di informazione. Anche qui una disperazione inutile, perché rivolta ad un potere politico e di controllo che, invece, vive proprio di ciò di cui si chiede il cambiamento”.
L’ADUC è fortemente critica delle attività svolte dall’Autorità garante per le telecomunicazioni e Donvito non usa mezzi toni: “Ve l’immaginate l’Autorità del prof. Enzo Cheli che non passi le sue giornate a centellinare e dissertare sul centimetro in più o in meno da levare o garantire a Telecom Italia, o a cercare di spiegare ai consumatori che devono ancora attendere per la presunta libertà di scelta dell’operatore, solo perché sta meglio ragionando su come meglio garantire maggiori guadagni all’azienda di Colaninno?”
“Com’altro potremmo leggere un intercedere – si chiede Donvito – che, comunque, garantisce al cosiddetto ex-operatore monopolista la proprietà dell’ultimo miglio vita natural durante, facendolo affittare ad un prezzo maggiore di quello che Telecom stessa pratica ai suoi consumatori finali? E com’altro potremmo leggere tutto un sistema di banda larga, e di telecomunicazioni in generale che, per qualunque cosa, debba sempre chiedere il permesso a Telecom Italia?”
Secondo l’Associazione chi si è fidato “paga il prezzo della sua superficialità, questo vale per operatori e per consumatori”.