Roma – “Io auspico che si arrivi a tariffe flat, dedicate, in cui il costo non venga quantificato sulla base del tempo di collegamento”. Così il ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri è tornato ieri, dai microfoni di Radio Radicale , sulla delicata e controversa questione della flat-rate.
“In materia di costi di connessione ad internet – ha spiegato – la decisione spetta all’Authority che mi auguro possa permettere prezzi più convenienti”. Gasparri si è poi rivolto a consumatori ed aziende: “Invito tutti a fare il possibile per rendere più conveniente la connessione”.
Il Ministro, nei giorni scorsi, interpellato pubblicamente da Galactica, aveva affrontato la questione della flat-rate auspicando anche in quel caso un’azione regolamentare dell’Autorità TLC che sulla materia ha aperto una istruttoria.
Nel corso del proprio intervento a Radio Radicale, Gasparri ha anche affrontato il problema dell’editoria online. Da un lato ha spiegato che “si tratta di tutelare i minori e di garantire la riservatezza dei dati personali”; dall’altro ha sottolineato come “esistono del resto delle leggi, che vanno rispettate, in modo da bilanciare la libertà di notizia”.
Gasparri ha spiegato di aver incontrato in alcune occasioni i vertici dell’Ordine dei Giornalisti e del sindacato dei giornalisti, la FNSI, e di aver chiesto “che si arrivi a definire nell’era di internet cosa sia un giornale e come si differenzi rispetto ad un sito. E’, a questo punto, una questione delicata che va affrontata”.
Come si ricorderà, la recente e contestatissima legge sull’editoria non chiarisce questo punto e lascia aperte le porte a numerose ambiguità, con conseguenze spiacevoli e indesiderate per tutti. La petizione elettronica contro questa legge, che ha superato le 54mila firme ed è sostenuta da più di 3.300 siti internet, dovrebbe poter essere presentata allo stesso Gasparri ai primi di settembre.
Accennando ai problemi aperti dall’attuale ambiguità legislativa, Gasparri ha spiegato di aver chiesto ora la nomina di un direttore responsabile per il proprio sito Destra.it e di essersi chiesto “quali siano le differenze” rispetto al suo altro sito, Gasparri.it , “se si tratti cioè di un sito da registrare oppure da considerare semplicemente a carattere informativo”.
Il Ministro ha poi spiegato che il Governo non ha alcun programma per l’abolizione dell’Ordine dei giornalisti ma ha sottolineato di rifiutare la logica secondo cui “esiste gente nominata alla direzione di un giornale dai partiti, che non ha mai passato un solo giorno in redazione e che pure viene ammessa agli esami professionali. Questo è scandaloso agli occhi di chi – come nel mio caso – è stato anche giornalista cassintegrato ed ha fatto lavoro nero, e l’ Ordine a questo punto si dovrebbe ribellare”.