Redmond (USA) – Internet e le nuove tecnologie stanno entrando in una fase più adulta e hanno superato lo stadio embrionale; la crisi delle dot-com di questi mesi segnala proprio questo passaggio che altro non è se non “la fine dell’inizio” del nuovo mondo hi-tech. Con questa visione Bill Gates, chairman e fondatore di Microsoft nonché businessman più ricco del mondo, ha spiegato a 140 altri leader industriali del settore cosa sta accadendo, senza rinunciare ad anticipare come, secondo lui, si evolverà la tecnologia nei prossimi dieci anni.
“La prossima decade – ha sostenuto – è quella più importante. Sono i dieci anni nei quali il vostro coinvolgimento con il computing diverrà pervasivo”. Non bisogna, secondo Gates, farsi prendere dal panico a fronte della contrazione del mercato, perché la tecnologia sarà sempre più un fattore di miglioramento nel modo in cui le aziende, di qualsiasi settore, gestiranno i dati a loro disposizione, i processi produttivi, i rapporti con i clienti e con i partner.
Gates, che parlava in occasione della riunione che si tiene ogni anno, ormai da cinque anni, nel quartiere generale di Microsoft a Redmond, ha difeso la sua visione, quella secondo cui nei prossimi anni Internet e il software saranno il motore, anzi il collante di tutto quello che va dai computer tradizionali ai leggerissimi a tutta una serie di nuovi strumenti che entreranno mano a mano a far parte del quotidiano delle persone e delle aziende.
Il “collo di bottiglia” allo sviluppo in questa direzione, secondo Gates, sta tutto nella difficoltà di sviluppare la banda larga e di portarla nelle case delle famiglie, un’operazione che costa poco e che avviene troppo lentamente: “Non ci sono limiti hardware destinati ad influire su quello che ciascuno vuole fare ma c’è una eccezione, ed è il costo della comunicazione su banda larga, soprattutto nelle case. Questo è un settore nel quale il progresso continua ad essere lentissimo”.
La misura di questo ritardo, ha detto Gates, sta nel fatto che è decisamente ottimistico pensare che entro quattro anni nel mercato Internet più sviluppato, quello statunitense, il 20 per cento delle famiglie disporranno di connessioni veloci alla Rete: “Questo è quello che frena. Vorremmo tutti che ci fosse qualche rivoluzionario sviluppo su questo fronte, ma non ci sarà quantomeno nei prossimi tre o quattro anni”.
Un Gates in gran forma non ha voluto bypassare la questione chiave dell’andamento del mercato delle net-companies, la cui contrazione ha colpito anche Microsoft. Ma Bill ha spiegato che la stabilizzazione è in corso e si deve alle regole dell’economia, della cosiddetta “old economy”: “Non credo certo che le regole del profitto o dei cicli economici siano state sospese. Una tecnologia che riduce le barriere all’entrata, come potrebbe consentire la creazione di aziende il cui valore sia maggiore di quelle che hanno creato beni durevoli nel mondo reale, dove si costruiscono negozi e dove la barriere all’entrata ci sono?”. “Il paradosso – ha spiegato Gates – è stato finalmente risolto, non c’era alcun motivo per cui questo potesse accadere”.
Il chairman di Microsoft si aspetta che nei prossimi cinque anni il commercio elettronico al dettaglio decolli decisamente e tra i suoi protagonisti vi saranno alcune delle aziende che su questo hanno puntato da “pionieri”, come eBay e Amazon.com: “Non ci sono dubbi a parer mio che alcune aziende, come eBay e Amazon, che sono nate in parte sull’onda dell’entusiasmo da Internet, siano aziende che saranno ancora lì sul lungo periodo”. “In queste aziende – ha sottolineato – poiché si sa che sono affidabili, si sa anche cosa ci si può aspettare da loro. E sono state le pioniere di questo settore, avranno molto successo”.
Relativamente alla salute di Microsoft, Gates ha spiegato che vendere software è sempre più difficile: “La proprietà intellettuale ha una caratteristica interessante, vale per sempre. La stessa base di software installato diventa un competitor. Occorre sempre fare meglio”.
Gates si riferisce al fatto che, soprattutto negli USA, il rallentamento nell’acquisto di nuovi PC e la tendenza sempre più ampia a non rinnovare il “parco software” ogni qual volta i produttori tirano fuori nuovi prodotti, sta provocando una contrazione del business del settore in Microsoft ma anche in altre imprese. Non è un caso, d’altra parte, che Microsoft abbia di recente rivoluzionato il proprio sistema di licenza sul software andando nella direzione che possa garantire un “affitto” costante alla casa di Redmond.