NVIDIA ha annunciato specifiche GPU per il mining professionale. L’azienda californiana aveva anche introdotto un sorta di filtro che riduce le prestazioni durante l’operazione di mining con le nuove GeForce RTX 3060, ma con i driver beta 470.05 è stata rimossa questa limitazione, consentendo di sfruttare tutta la potenza della GPU.
Mining Ethereum con GeForce RTX 3060
In occasione del lancio dei prodotti CMP (Cryptocurrency Mining Processor), NVIDIA ha sottolineato che le GPU GeForce sono espressamente indirizzate ai gamer, quindi non sono state progettate per altri scopi. Per questo motivo, i driver delle GeForce RTX 3060 rilevano i software per il mining delle criptovalute Ethereum e riducono del 50% le prestazioni (hash rate).
Uno dei motivi per cui le schede video della serie GeForce RTX 30 erano introvabili è proprio l’accaparramento da parte degli utenti che sfruttano la potenza delle GPU per il mining delle monete digitali. Un dirigente di NVIDIA aveva scritto su Twitter che il blocco era impossibile da rimuovere.
https://twitter.com/bdelrizzo/status/1362619264423747590
La soluzione è installare i driver beta 470.05 rilasciati per gli sviluppatori che vogliono testare le prestazioni con il WSL (Windows Subsystem for Linux) e il supporto DirectML. Non serve nessun aggiornamento del BIOS, come aveva indicato Del Rizzo.
NVIDIA ha successivamente rimosso il driver perché è stato incluso per errore il codice che disattiva il limitatore di hash rate per le GeForce RTX 3060. Ma ormai è troppo tardi. È infatti sufficiente una veloce ricerca su Internet per trovare i richiestissimi driver.