Google sta investendo molte energie per perfezionare i suoi sistemi AI, anche per essere al passo con la rivale OpenAI. Lo dimostra il recente rilascio di Gemini 2.0 , il modello che ragiona, come o1. Ma con una tecnologia così potente, c’è bisogno di riflettere attentamente sulle protezioni da mettere in campo. Ed è qui che entra in gioco una novità che potrebbe presto arrivare su Gemini.
In arrivo su Gemini un filtro per i contenuti?
Analizzando l’ultima versione beta dell’app Google per Android, il team di Android Authority ha scovato una nuova opzione nelle impostazioni di Gemini. A cosa servirà? Con tutta probabilità, permetterà agli utenti di filtrare i contenuti generati dall’intelligenza artificiale.
Per ora questa funzione non è ancora attiva. Cliccandoci sopra, si finisce su una pagina del sito di Gemini che non esiste ancora. Quindi è presto per capire esattamente come funzionerà. Ma possiamo provare a immaginarlo, basandoci su ciò che sappiamo già del funzionamento di Gemini.
Un maggior controllo per gli utenti
Google ha già delle linee guida precise su ciò che è accettabile fare con il suo chatbot AI. E gli sviluppatori possono già gestire diverse categorie di contenuti potenzialmente problematici, come l’hate speech (i discorsi di incitamento all’odio), le molestie o i contenuti a sfondo sessuale.
Quindi è plausibile che Big G voglia dare un maggiore controllo anche agli utenti finali. Magari con opzioni simili a quelle già disponibili per gli sviluppatori. O forse con impostazioni ancora più restrittive, per evitare che Gemini generi qualsiasi contenuto discutibile.
Al momento non sappiamo quando vedremo effettivamente all’opera questo nuovo filtro. Ma siamo molto curiosi di capire come funzionerà e che impatto avrà sull’esperienza offerta da Gemini.