Google ha annunciato una serie di novità per Android che semplificano l’esecuzione delle operazioni su smartphone, tablet, smartwatch e anche all’interno dei veicoli compatibili con Android Auto. Una delle funzionalità più utili, attualmente in versione beta e solo in alcuni mercati, permette di usare Gemini nell’app Messaggi. L’azienda di Mountain View ha inoltre ottimizzato il modello Gemini Nano per i processori MediaTek.
Gemini in Messaggi e per i chip MediaTek
Gemini (noto in precedenza come Bard) è accessibile da web e tramite app. Gradualmente verrà integrato i tutti i servizi di Google, tra cui quello di messaggistica. La versione per l’app Messaggi è disponibile in beta, solo in inglese in 165 paesi (non in Europa) e solo su smartphone Pixel (dal Pixel 6 in poi), Pixel Fold, Samsung Galaxy S22 e successivi, Z Fold e Z Flip.
È necessario inoltre effettuare l’accesso con un account Google e attivare le chat RCS (Rich Communication Services) nelle impostazioni. Gli utenti possono ottenere informazioni su qualsiasi argomento consentito, chiedere di scrivere la bozza di un messaggio o ovviare una normale conversazione con il chabot. Le chat con Gemini non sono protette dalla crittografia end-to-end.
È possibile anche utilizzare le estensioni. L’utente può cancellare l’intera conversazione nell’app Messaggi, mentre in “Le mie attività delle app Gemini” si possono eliminare i singoli prompt. Anche se l’opzione è disattivata, le chat verranno salvate nell’account fino a 72 ore per consentire a Google di fornire il servizio e gestire i feedback.
Altre funzionalità IA sono state aggiunte ad Android Auto e Google Lookout. Nel primo caso è possibile ottenere riassunti di lunghi messaggi, mentre nel secondo è possibile ascoltare descrizioni (generate automaticamente) in inglese di foto, immagini online e immagini incluse nei messaggi.
Gemini Nano è integrato nel Pixel 8 Pro. Grazie alla collaborazione di Google, il modello è stato ottimizzato per i processori Dimensity 9300 e 8300 di MediaTek. L’elaborazione avviene sul dispositivo, sfruttando la APU (AI Processing Unit) dei SoC e la piattaforma NeuroPilot AI. I vantaggi rispetto al cloud sono: aumento di prestazioni, riduzione della latenza, maggiore privacy e sicurezza.