Era il lontanissimo 1994 quando gli alti vertici del Bundesprufstelle – dipartimento tedesco che si occupa di media potenzialmente nocivi per i più giovani – mettevano al bando uno dei più cruenti videogame della storia. I mostri e le armi di Doom avrebbero messo a repentaglio la crescita dei più piccoli.
La prima e seconda versione di Doom erano dunque state etichettate come violente, da vendere solo ed esclusivamente in negozi per adulti. Lo stesso Bundesprufstelle ha ora deciso di ritirare la messa al bando del videogame, i cui contenuti più violenti sarebbero ormai stati surclassati dai titoli contemporanei .
L’età necessaria per giocare è stata dunque abbassata a 16 anni. Secondo il parere del dipartimento tedesco, certi aspetti di Doom e Doom II sono ormai da considerare nell’ambito della storia artistica dei videogiochi . Permangono comunque alcune restrizioni sul titolo, in particolare per la presenza di svastiche e riferimenti al nazismo. ( M.V. )