Facebook non avrebbe dovuto approfittare delle rubriche dei propri utenti, scandagliate alla ricerca di nuovi potenziali amici da assorbire nel proprio network a mezzo email promozionali: la Germania, particolarmente rigida nei confronti delle pratiche più invasive adottate dal social network, ha dichiarato illecita la funzione Friend Finder, Trova Amici.
La funzione, comune a numerosi servizi che per crescere fanno leva sull’effetto network, è evoluta nel corso degli anni: nel 2010, quando era stata oggetto di denuncia da parte dei consumatori tedeschi di VZVB, agiva in maniera automatica, accedendo alle contact list degli utenti registrati per disseminare inviti, con l’effetto di censire coloro che ancora non si fossero lasciati irretire dal social network. Facebook l’anno successivo aveva provveduto a vincolare la pratica all’autorizzazione degli utenti iscritti, per permettere loro di non avallare la pressione pubblicitaria di Facebook. Ciò non era però servito a scongiurare la condanna da parte della corte distrettuale di Berlino, che nel 2012 aveva osservato come non esistesse alcun regime di opt out a favore dei non iscritti.
Di ricorso in ricorso, il contenzioso è giunto di fronte alla Bundesgerichtshof , la Corte di Giustizia Federale tedesca. In ultimo grado di giudizio la condanna per Facebook è stata confermata : i non utenti non hanno mai acconsentito a ricevere comunicazioni commerciali da parte del social network, né hanno mai accettato di affidare al social network i loro dati per il trattamento, e non hanno modo di impedire a Facebook di agire in questo senso. Facebook, inoltre, avrebbe mancato di specificare con chiarezza le motivazioni e le modalità del trattamento di questi dati.
Non è ancora dato sapere quale impatto avrà la sentenza sul comportamento di Facebook e sulle pratiche adottate da altri servizi che, analogamente, si promuovono con la mediazione delle rubriche dei propri utenti, osserva un rappresentante dei consumatori tedeschi. Nel corso degli anni, in Germania e in Europa, ad esempio per il tracciamento dei Like e il riconoscimento facciale , il social network è stato costretto a rinunciare a parte delle proprie funzioni, giudicate incompatibili con il quadro normativo.
Gaia Bottà