Ad aprire il fuoco legale erano stati i vertici della collecting society tedesca GEMA, supportata dagli editori locali De Gruyter e Campus . Nel mirino, la nota piattaforma di file hosting RapidShare, che avrebbe permesso il caricamento illecito di materiale protetto dal diritto d’autore .
La testata online TorrentFreak racconta la decisione di una corte regionale di Amburgo, che avrebbe obbligato la piattaforma svizzera a monitorare costantemente le attività di caricamento dei file da parte dei suoi utenti. Nello specifico attraverso un sistema di filtraggio dei contenuti per prevenire le violazioni del copyright .
Un cinguettio su Twitter ha però risposto alla stessa redazione di TorrentFreak , sottolineando come la decisione del giudice tedesco non riguardi il filtraggio degli upload . “La corte ha in realtà confermato che caricare qualcosa su RapidShare non è equivalente a renderla pubblica”. La situazione non sembra chiara, dal momento che nessuno ha ancora diramato il testo del verdetto.
Il portavoce di RapidShare Daniel Raimer ha bacchettato la German Booksellers Association , accusata di aver gioito prematuramente. Le motivazioni alla base della sentenza del giudice di Amburgo non sono ancora pubbliche, e potrebbero non essere tanto radicali. Si attende l’ufficialità nei prossimi giorni per vederci chiaro.
Mauro Vecchio