Berlino – Sta facendo discutere non poco una decisione dell’Alta Corte federale tedesca riportata dallo Spiegel Online , una sentenza secondo cui l’utente Internet ha il diritto di chiedere la cancellazione dei propri dati di traffico al proprio provider .
I magistrati si sono trovati dinanzi il caso di un utente, Holger Voss, che nel 2002 era stato denunciato per aver pubblicato in un forum dichiarazioni ritenute “incitamento a delinquere”. Da quell’accusa Voss è stato assolto ma era rimasto indignato dal fatto che il proprio provider T-Online, uno dei maggiori in Germania, avesse dato libero accesso a tutti i propri dati di navigazione, consentendo così di “tracciare” l’autore di quel post e dunque di denunciarlo. Per questo Voss ha citato T-Online per costringere il provider a cancellare tutti i propri dati di navigazione.
Al termine del lungo processo in più fasi, l’Alta Corte ha dato ragione a Voss, sostenendo che la cancellazione di quei dati è suo diritto secondo l’attuale legge tedesca sulle TLC. Non solo, al provider è stato imposto di non registrare alcunché delle navigazioni di Voss, nemmeno il volume del traffico Internet generato dall’utente, che dispone di una tariffa flat.
Sebbene la sentenza si applichi al solo Voss, ora la via è aperta per tutti gli utenti tedeschi che decidano di far valere un uguale diritto. Al punto che un legale specializzato ha già realizzato un sito in cui spiega come effettuare la richiesta.
Va detto però che, al contrario dell’Italia, la Germania deve ancora recepire la direttiva sulla data retention , la normativa europea che impone la conservazione di tutti i dati delle attività Internet per almeno sei mesi. Il recepimento, atteso per la metà del prossimo anno, potrebbe cambiare radicalmente l’attuale normativa tedesca e, dunque, la decisione di queste ore potrebbe essere in un certo senso ribaltata.