Per ovviare ai crescenti numeri in bolletta, la soluzione migliore è quella di spegnere la luce: è questo, in sintesi, il meccanismo di alcuni nuovi sistemi di gestione dell’energia elettrica e dell’illuminazione pubblica sperimentato in alcune cittadine della Germania. Per accendere la luce basta il cellulare, a patto che il credito possa bastare.
Tali esperimenti , visti come possibili soluzioni allo spreco di energia e di denaro in tempo di crisi economica, si basano su un semplice meccanismo: ad accendere le luci in strada è il cellulare. Basta infatti una chiamata ad un numero prestabilito per accendere i lampioni di una determinata zona, per un periodo limitato di tempo. Tra i pionieri dell’ illuminazione on demand è da annoverare la cittadina di Morgenröthe-Rautenkranz, 900 anime, al confine con la Repubblica Ceca. Entrato in vigore da oltre un anno e mezzo, l’oscuramento notturno ha permesso di risparmiare oltre 4000 euro annui per l’illuminazione.
Un risultato ritenuto da molti soddisfacente, che ha spinto altre cittadine ad adottare qualcosa di simile: tra queste anche Döblitz, 189 abitanti, in Alta Sassonia. Il sistema è stato ideato da uno degli abitanti del posto, integrando un dispositivo di telefonia mobile all’interno della sala di comando dell’illuminazione esterna. Con una semplice chiamata è possibile attivare l’illuminazione per un periodo di 15 minuti .
Ben più complesso, invece, il sistema utilizzato nella cittadina di Dörentrup in Nord Reno-Westfalia, accessibile solo previa registrazione al sistema. Una volta effettuato il login dal dispositivo mobile, all’utente viene chiesto di inserire un codice a 6 cifre che serve ad identificare la zona da illuminare. Una trovata che risulta poco brillante, dal momento che l’intero elenco dei codici è disponibile online o accanto ai pali che, se spenti, costringeranno i cittadini a numerose peripezie prima di reperire la sequenza numerica esatta. Proprio a Dörentrup gli esperimenti si sono trasformati in un vero e proprio business, quello dell’elettricità in dial-up: in breve tempo è anche nata un’azienda chiamata Dial4light che offre l’allestimento di questo tipo di servizi, con un prezzo medio di 3,5€ per ora di illuminazione erogata.
Se da una parte il risparmio energetico è da non sottovalutare, va comunque detto che le varie iniziative non hanno raccolto il pieno consenso degli abitanti delle zone interessate, anzi: in molti si sono detti preoccupati del possibile aumentare di rischi di rapine e aggressioni favorite dall’assenza di illuminazione. Secondo qualcuno, di fatto, questo nuovo sistema potrebbe voler significare l’imposizione di una sorta di coprifuoco forzato. Ma non solo: molto preoccupati sarebbero anche gli anziani che abitano quei piccoli paesi, poiché non avvezzi all’utilizzo di cellulari e dispositivi tecnologici.
In Italia, invece, piuttosto che a tener spenta la luce, si cerca di ottenere un netto risparmio usando una tecnologia ormai diffusa, ovvero quella del LED: esempio su tutti è quello del comune di Torraca , in provincia di Salerno, primo al mondo ad aver ridisegnato tutto l’impianto di illuminazione pubblica utilizzando i LED al posto delle lampade ad incandescenza. Il progetto, attivo ormai da oltre un anno, ha portato alla notorietà il paese campano che è riuscito a dimezzare i costi mantenendo il servizio alla stessa efficienza del vecchio impianto. Nel video riproposto in basso, Daniele Filizola, sindaco del paesino di 1260 abitanti dichiara che l’adozione dell’illuminazione a LED ha reso possibile un consumo energetico pari al 60% in meno rispetto a quello generato con le tradizionali lampade.
Vincenzo Gentile