Berlino – 1.573 macchine su 103.700 computer testati potrebbero essere trasformate facilmente in “postazioni di attacco” per l’avvio di aggressioni Distributed Denial of Service (DDoS). Accade in Germania, dove uno studio indipendente ha smentito un rapporto governativo dello scorso giugno e ha convinto l’associazione dei consumatori tedesca Stiftung Warentest a lanciare l’allarme.
L’associazione ritiene che un così alto numero di macchine poco sicure, probabilmente destinato a crescere se rapportato al totale, costituisca un “fronte di pericolo” che va affrontato al più presto. Lo scorso giugno il ministero dell’Interno aveva presentato i risultati del lavoro di una task force sui DDoS ma secondo Stiftung Warentest non si è data abbastanza importanza alle raccomandazioni sulla “messa in sicurezza” dei server.
Come noto gli attacchi DDoS, di cui si parla ormai da lungo tempo, sono aggressioni telematiche contro un server o un network di server effettuate mediante l’invio di un numero elevatissimo di richieste all’obiettivo dell’attacco. Le richieste sono tanto più numerose quanto più alto è il numero delle macchine dalle quali l’attacco viene fatto partire. Gli autori di un attacco DDoS possono sfruttare server poco sicuri inserendovi dei codici troiani che al momento opportuno “trasformano” queste macchine in basi di partenza per gli attacchi DDoS.
Tra i server meno sicuri, sostiene l’associazione, c’è persino quello della divisione tedesca di Amazon, Amazon.de, uno dei maggiori shop online che si propongono ai consumatori germanici.
Va detto che il numero di server insicuri rilevati in Germania potrebbe essere di gran lunga inferiore a quello di altri paesi dove è meno sviluppata l’attenzione e la cultura della sicurezza dei network informativi.