Le automobili di Google Street View non varcheranno i confini del comune tedesco di Molfsee: l’occhiuto business di Mountain View non può fondarsi sulle irruzioni nella vita quotidiana di una comunità che tiene alla propria riservatezza.
I rappresentanti degli abitanti di Molfsee , una cittadina di 5mila anime del lander tedesco del Schleswig-Holstein, si mostrano estremamente apprensivi. Impressionati dal livello di dettaglio delle immagini catturate dalle cam rotanti e sbattute online, preoccupati perché i netizen possano approfittare delle immagini per architettare losche trame, promettono ostruzionismo: “Non ci piace che le nostre case possano essere viste su Internet – denuncia Reinhold Harwart, rappresentante della Christlich Demokratische Union in carica al comune – Si vede tutto in queste foto, è come aprire le porte ai criminali”.
Non sono i soli abitanti di Molfsee ad essere insospettiti dalla mappatura fotografica a livello stradale. Sono numerosi i cittadini e le comunità private che hanno imposto a Google la rimozione delle immagini catturate nel corso di indebiti sconfinamenti imputabili al fattore umano. Se in Italia ci si limita a fuggire non appena una cam rotante si stagliasse all’orizzonte, nel Regno Unito sono le associazioni a tutela dei diritti civili a muoversi per impedire a Google di lucrare sulle invasioni della privacy perpetrate senza il consenso delle persone ritratte.
A livello europeo si è espresso il garante della protezione dei dati Peter Hustinx: ha promesso che se Google dovesse ignorare le leggi europee sulla privacy dovrà risponderne in tribunale. Anche le autorità teutoniche borbottano , ma i cittadini del paese tedesco si mostrano decisamente più risoluti. Harwart promette che Google non verrà autorizzata a battere le strade del comune, assicura che alla Grande G non verrà permesso di turbare la tranquillità di Molfsee: “non lasceremo che succeda” minaccia Harwart. La comunità di Molfsee è disposta a tutto: imbraccerà la legge pur di tenere lontane dai propri confini le cam di Street View, farà ricorso alle norme che regolano le attività commerciali degli ambulanti sul suolo pubblico. “Faremo in modo che Google richieda il permesso speciale per usare le strade del paese – illustra sornione Harwart – e quando chiederanno il permesso, glielo negheremo”.
“Non abbiamo bisogno di alcun permesso – replicano da Google – non guardiamo più di quanto possa guardare un pedone. La differenza è che il pedone può sbirciare oltre una siepe, mentre noi no”. Lo scontro fra il colosso di Mountain View e il paesello tedesco non si verificherà a breve: Google Street View si sta rimpinguando di immagini catturate nelle aree metropolitane della Germania e per ora non programma di mappare le aree rurali. Ma le città tedesche stanno comunque organizzando la resistenza.
Gaia Bottà