Le informazioni valgono molto. Soprattutto se sono teoricamente segrete e inaccessibili: al Governo tedesco è stato offerto (al prezzo di 2,5 milioni di euro) un CD contenente 1.500 nomi che potrebbero servire a garantire un rientro di capitali fuggiti con l’evasione fiscale e nascosti in conti svizzeri, per un totale di quasi 200 milioni di euro.
Il Ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schaeuble, pare in un gesto di estremo pragmatismo, ha dichiarato di voler comprare tali informazioni: un’arma come un’altra per combattere l’evasione fiscale.
Un precedente ci sarebbe: due anni fa le autorità tedesche acquistarono dati sensibili su clienti con conti in Liechtenstein e con essi perseguirono gli evasori. E secondo un sondaggio il 57 per cento dei cittadini tedeschi sarebbe favorevole ad utilizzare informazioni ottenute illegalmente se con il fine di combattere gli illeciti finanziari.
Ad appoggiare l’intenzione del suo ministro anche il cancelliere Angela Merkel, che ha dichiarato che “se le informaizoni saranno rilevanti” dovrebbero poter essere utilizzare dal fisco tedesco.
La decisione ha anche sollevato dubbi e incertezze: innanzitutto per la natura di “contrabbando” dei dati, ma anche perché rischia di compromettere ulteriormente i rapporti con la Svizzera che nell’ultimo anno in tema di trasparenza bancaria ha subito già gli attacchi di Stati Uniti, Francia e della stessa Germania.
Claudio Tamburrino