Germania, utenti in pasto al copyright

Germania, utenti in pasto al copyright

I principali ISP tedeschi hanno iniziato una campagna di rastrellamento dei loro stessi abbonati. Consegnate ogni mese le informazioni personali di circa 300mila scariconi
I principali ISP tedeschi hanno iniziato una campagna di rastrellamento dei loro stessi abbonati. Consegnate ogni mese le informazioni personali di circa 300mila scariconi

A rivelarlo è stato un recente comunicato stampa diramato dai vertici di ECO, associazione tedesca che tutela gli interessi dei principali Internet Service Provider (ISP) locali. I fornitori di connettività avrebbero dato avvio ad una massiva campagna di rastrellamento sui loro stessi abbonati : tutti quegli utenti sorpresi a violare il copyright a mezzo P2P.

Stando ai dati presentati dall’industria, i principali provider in terra tedesca avrebbero iniziato a raccogliere – a cadenza mensile – i dati di circa 300mila abbonati . Tra queste, indirizzi IP, nomi completi, indirizzi fisici e di posta elettronica. Materiale succulento per i vari detentori dei diritti, pronti all’invio di minacciose missive legali.

Proprio su queste lettere è scoppiato un vero e proprio putiferio . Il metodo più sfruttato dai detentori dei diritti sarebbe ormai quello del paghi ora o ci saranno conseguenze peggiori . I numeri parlerebbero chiaro: agli utenti colti in flagrante verrebbe suggerito il pagamento di una cifra oscillante tra i 300 e i 1200 euro . Per ciascuno dei file condivisi in maniera illecita.

Oliver Süme, CEO di ECO, ha però sottolineato come richieste del genere siano eccessive: basterebbe l’invio di una notifica – in stile three strikes – per interrompere le attività illecite. Stando ai risultati calcolati dagli attivisti per i diritti digitali, lo schema dei detentori avrebbe fruttato nel 2010 più di 160 milioni di euro in Europa .

Curiosamente gli stessi rappresentanti dell’industria tedesca hanno parlato di una sensibile riduzione nel numero complessivo di pirati online, sceso del 20 per cento dal 2008 . I download legali sarebbero aumentati del 30 per cento, fruttando 77 milioni di euro nel 2010 .

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
1 giu 2011
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