Un punto per mettere fine alla circolazione di giochi violenti all’interno delle strutture pubbliche. Il governo tedesco ha deciso di mettere al bando killer game come Counter-Strike, allontanandoli con la forza dagli uffici pubblici gestiti dalle autorità. La manovra di Berlino ha portato all’annullamento di popolari eventi legati al gaming, come il Convention-X-Treme Tournament e l’ESL Friday Night.
I LAN party rientravano, in pratica, nell’area bandita dal governo e sono stati costretti a rimborsare chi aveva già un biglietto in attesa di nuove location. Sicuramente zone non coperte da un divieto che ha fatto discutere appassionati e non, ora obbligati a sparare nelle proprie case o in luoghi non direttamente coinvolti nelle attività ufficiali.
Il governo tedesco ha spiegato che la decisione è stata presa per arginare una coincidenza troppo evidente tra giochi violenti e sparatorie nella vita reale. Come quella organizzata dal diciottenne Sebastian Bosse che ha ferito 37 persone nella scuola secondaria di Emsdetten o, più grave, quella di Tim Kretschmer – anni 17 – che ha ucciso 15 persone in tenuta da combattimento. Il gameplay, stando alle autorità, educa i ragazzi a una vita violenta e per questo va combattuto, almeno nei luoghi pubblici.
La Germania non è nuova a stigmatizzazioni di questo tipo, arrivando addirittura a prevedere il carcere per chi gioca a poker online. Ora, invece, è toccato a titoli come World Of Warcraft e questo non è piaciuto alla comunità dei giocatori. A Karlsruhe è montata una protesta di 400 persone contro quella che, ormai, appare ai loro occhi come una vera e propria crociata oscurantista. (M.V.)