L’agenzia di stampa Getty Images è di nuovo al centro di una causa per violazione di copyright, un procedimento legale promosso questa volta dall’agenzia indipendente Zuma Press Inc che lamenta l’abuso su decine di migliaia di foto per cui Getty non aveva alcun diritto di sfruttamento.
Quello di Zuma Press è il secondo caso coinvolge Getty a distanza di pochi giorni dalla clamorosa denuncia di Carol Highsmith , fotografa pro-bono che ha sempre donato i suoi scatti al pubblico dominio e che si è trovata con il copyright della famigerata agenzia inopinatamente stampato su decine di migliaia di foto.
Stando alla denuncia presentata dai legali di Zuma , il comportamento di Getty è quello di una schiacciasassi senza alcun rispetto per il diritto d’autore o il lavoro altrui, un’organizzazione dedita all’acquisizione “sconsiderata e sprezzante” di materiale fotografico senza alcun sforzo di ricerca per l’ eventuale infrazione di un copyright già registrato e “protetto” altrove.
Zuma denuncia di aver individuato più di 47.000 sue foto tra gli archivi di Getty , ed è ora alla caccia di una compensazione monetaria non meglio specificata ma certamente parecchio salata per l’agenzia: per la violazione del copyright su “appena” 18.000 foto, Highsmith ha richiesto il pagamento di 1 miliardo di dollari di danni.
Per i legali di Zuma il nuovo caso rappresenta l’ennesima conferma del modello di business di Getty, una corporation che ha adottato un piano di acquisizione a dir poco aggressivo che è già stato preso di mira da molte cause legali: le azioni di Getty sono abusive, disoneste e sprezzanti dei diritti altrui, denunciano gli avvocati, ed è oramai chiaro che la corporation non intenda modificare il proprio comportamento di sua spontanea volontà.
Alfonso Maruccia