Il giorno del debutto di Windows Vista sul mercato al dettaglio è stata una giornata caratterizzata da annunci di vario genere, dall’introduzione dei primi modelli di PC con Vista preinstallato, al rilascio di nuovi driver e componenti certificati per il nuovo sistema operativo, al crack del sistema di DRM integrato nell’ultimo pargolo di Microsoft.
Quest’ultima, come si può immaginare, è una delle notizie che ha avuto maggiore eco in Rete. Secondo quanto riportato da Slashdot ed altri fonti, un ricercatore di sicurezza canadese, Alex Ionescu, afferma di essere riuscito ad aggirare la tecnologia di DRM integrata in Windows Vista e nota con il nome Protected Media Path (PMP): questo sistema degrada o impedisce la riproduzione di video e audio protetti in quei sistemi che utilizzano componenti non espressamente approvati da Microsoft. Ad esempio, PMP impedisce di vedere i film Blu-ray con schede video e monitor che non supportano la specifica HDCP.
A quanto pare Ionescu ha trovato il modo per ingannare i controlli di Vista e far passare l’applicazione multimediale come autorizzata a riprodurre un certo contenuto. La tecnica viene spiegata più nel dettaglio in questo post su BoingBoing .
L’hacker non ha rilasciato il codice di alcun tool dimostrativo, e questo per timore di ritorsioni legali da parte di Microsoft. Ma la strada sembra ormai tracciata, e molti ritengono che non passerà molto tempo prima di vedere su Internet una sorta di DeCSS anti-PMP.
Sempre a proposito del DRM di Vista, BoingBoing rileva come un gruppo di attivisti di Defective by Design e di BadVista.org abbia manifestato per le strade di New York distribuendo software open source e diffondendo il messaggio secondo cui il DRM di Vista limiterebbe pesantemente la libertà e i diritti degli utenti.
Proteste, questa volta di stampo ambientalista , anche dal Regno Unito, dove il Green Party ha criticato il fatto che Vista costringerà molti consumatori e aziende a rottamare i propri PC a favore di sistemi più affamati di energia. La migrazione, secondo il portavoce inglese dei verdi Derek Wall, avrà un impatto notevole sui consumi energetici globali, e rischia di ripercuotersi pesantemente sull’ambiente.
Oltre ai problemi energetici, i verdi britannici hanno richiamato alla memoria i molti problemi relativi allo smaltimento dell’hardware, un argomento di cui Punto Informatico si è occupato spesso in questi anni.
Passando a temi più prettamente informatici, ieri il CEO di Microsoft, Steve Ballmer, ha affermato che Windows Vista non sarà affatto – come pronosticato da alcuni osservatori – l’ultima versione di Windows da installare in locale . Il boss di BigM sostiene infatti che benché in futuro saranno sempre di più le funzionalità del sistema operativo fornite come web service, e dunque online, sarà sempre necessaria una piattaforma base su cui far girare i componenti critici e su cui sviluppare le applicazioni.
Ballmer ritiene dunque improbabile, almeno per molti anni a venire, che i sistemi operativi tradizionali vengano rimpiazzati da ambienti di lavoro virtuali totalmente serviti da remoto via Internet. Come noto, Microsoft sta già lavorando ad un successore di Vista conosciuto con il nome in codice Vienna , di cui al momento non sono noti molti dettagli.
Ieri Microsoft ha anche rilasciato sette aggiornamenti per Windows Vista che risolvono vari bug non legati alla sicurezza, tra cui problemi di performance, di compatibilità, di instabilità e di attivazione.
Un riassunto di sei dei sette update è riportato da ActiveWin.com , mentre il settimo aggiornamento è accessibile qui : per trovare il link agli altri download è sufficiente inserire il numero KBxxxxxx nel motore di ricerca della sezione Downloads del sito di Microsoft.
Con il debutto di Vista sul mercato consumer sono molti i produttori che hanno colto l’occasione per rilasciare nuovi driver per questo sistema operativo . Fra questi vi sono ATI (v. articolo di BetaNews ) e Nvidia , i cui nuovi driver per Vista possono essere scaricati dai rispettivi siti e, nei prossimi giorni, anche attraverso Windows Update.
Nelle scorse ore è stato scoperto anche un bug zero-day di Internet Explorer che interessa anche la nuova vrsione 7. Secondo quanto riportato da InternetNews.com , però, la falla non sembra sfruttabile per l’esecuzione di codice da remoto.