Grossi guai di sicurezza all’orizzonte per Mitsubishi Heavy Industries, il maggior contractor del governo nipponico e parte del più ampio conglomerato nazionale noto come Mistubishi Group: la società ha denunciato la scoperta di svariati sistemi compromessi in 10 dei suoi siti sparsi per tutto il Giappone. Ma i dati riservati sono al sicuro, dicono da Tokyo.
In totale, stima MG, le macchine colpite sono 45 server di rete e 38 PC client: l’attacco è di quelli basati sull’installazione di malware, con otto diverse “specie” di codice malevolo (trojan in particolare) individuate sulle macchine compromesse.
Le prima tracce di intrusione sono state individuate già nella metà di agosto ma solo ora compaiono nelle cronache dei quotidiani nipponici: le indagini sono ancora in corso, e MG stima di rilasciare un rapporto completo sull’accaduto entro la fine del mese di settembre.
Per il momento Mitsubishi dice di non poter escludere completamente l’ipotesi che gli ignoti criminali informatici siano riusciti a far fuoriuscire informazioni sensibili su progetti riguardo ad armamenti e altra componentistica per il governo. “Abbiamo scoperto che alcune informazioni come gli indirizzi IP sono trapelate e la cosa è già abbastanza preoccupante”, dicono i portavoce dell’azienda nipponica.
Alfonso Maruccia