Realtà aumentata, viral marketing e locative media : ci si aspetterebbe quasi di trovare la misteriosa Blue Ant di Pattern Recognition e Spook Country dietro l’ultima iniziativa pubblicitaria adottata in Giappone: Crimsonfox .
Si tratta di una caccia al tesoro organizzata dalla giapponese Ubiquitous Entertainment , che ha visto coinvolti oltre 200 giocatori e che si è svolta durante il weekend a Tokyo, precisamente nel distretto di Shibuya: la particolarità è che gli indizi erano nascosti per la città, invisibili ad occhio umano, rintracciabili solo con la app di iPhone per la realtà aumentata “Shibuya scanner”. Obiettivo finale: scovare la società segreta “Moonlight”.
Indizi spesso apparentemente insignificanti se non individuati dall’app per la realtà aumentata del telefonino. Come, per esempio, una stampa particolare su un pezzo di carta abbandonato che in realtà nascondeva un codice. Solo grazie al GPS e alla bussola integrati nel dispositivo, poi, i giocatori potevano seguirli e solo attraverso la fotocamera del melafonino potevano, infine, ottenere la conferma (la visualizzazione dello stemma della società segreta sull’oggetto rinvenuto e inquadrato dalla cam) di aver raggiunto obiettivi intermedi. Punto da cui si poteva proseguire per continuare la caccia.
Linee che si estendevano nello spazio se osservato tramite iPhone e obiettivi correlati da direzioni e distanze da raggiungere permettevano quindi ai cacciatori di seguire una pista verso l’obiettivo finale.
“I giochi di ruolo possono mettere a disposizione dei giocatori un nuovo mondo. Noi abbiamo pensato – spiega Ubiquitous Entertainment – che sarebbe stato più interessante ed eccitante portare il gioco nel mondo reale”. E utile sia per sponsorizzare l’applicazione e l’azienda, sia per riqualificare e valorizzare – fine, questo, che ha ottenuto il plauso del Ministro dell’Economia giapponese – il distretto e le attività commerciali intorno alle quali si è sviluppata l’avventura.
La caccia al tesoro con realtà aumentata è stata seguita online da 7mila spettatori.
Claudio Tamburrino