Tokyo (Giappone) – Ad alcuni mesi dall’ apertura delle indagini , le autorità antitrust giapponesi hanno stabilito che alcuni aspetti dei contratti commerciali tra Microsoft e produttori di PC locali rappresentano una violazione delle leggi nipponiche sul mercato.
In un documento di 13 pagine, la Commissione sul commercio afferma di ritenere non compatibili quelle clausole delle licenze Microsoft che limitano la possibilità di rivalersi sul colosso del software nel caso in cui venissero violati propri brevetti.
La Commissione ha spiegato che nessuna sanzione è prevista ma che si richiede all’azienda di modificare gli accordi attualmente in vigore e quelli che verranno stretti in futuro.
Alla decisione delle autorità Microsoft dovrà dare una risposta entro il 26 luglio ma è probabile, stando ai portavoce dell’azienda, che la softwarehouse deciderà di opporsi. “Rispettiamo – hanno dichiarato – ma non siamo d’accordo con le conclusioni della Commissione in questa fase e intendiamo avvalerci di quanto previsto da leggi e regolamenti perché si giunga ad una decisione diversa. Presto spiegheremo il senso di questa misura in dettaglio nel corso dei prossimi appuntamenti dinanzi alla Commissione”.