Yokohama (Giappone) – Tracking delle auto, tracking dei pallets, tracking dei cellulari, tracking di tutto ciò ci circonda. E se fin qui ci si è fermati alle più diverse categorie merceologiche , ora in Giappone un’azienda locale sta per lanciare un sistema per tracciare i movimenti degli scolari . AeroScout ha già testato – “brillantemente”, a detta dei tecnici – un sistema wireless che permetterà ai genitori di monitorare gli spostamenti dei propri figli al di fuori delle mura domestiche.
Il progetto pilota, in fase di implementazione presso la città di Yokohama, vedrà centinaia di bimbi dotati di un tag Wi-Fi che, in collegamento con centraline istallate nella sede stradale, segnaleranno i loro spostamenti agli ansiosi genitori. Nel caso un bimbo dovesse allontanarsi dal percorso prestabilito, il sistema centrale invierà un alert alle famiglie . Allo stesso tempo, se uno dei ragazzini dovesse trovarsi in difficoltà potrà, con la semplice pressione di un tasto integrato nel dispositivo portatile, chiedere aiuto a casa.
“La sicurezza degli scolari è una preoccupazione prioritaria per i genitori e le forze dell’ordine giapponesi; l’utilizzo di tecnologie Wi-Fi per la localizzazione è senza ombra di dubbio una soluzione vincente ed innovativa”, ha dichiarato Gabi Daniely, vice presidente marketing di AeroScout.
In passato, questo tipo di tecnologia era stata utilizzata solo ed esclusivamente per il tracking di oggetti in movimento . La tecnologia RFID, secondo Daniely, come alternativa non avrebbe potuto essere all’altezza delle esigenze. Per questo motivo AeroScout ha compiuto quasi una scelta obbligata: rendere il tracking Wi-Fi uno strumento per il quotidiano.
La piattaforma AeroScout è stata sviluppata per essere compatibile con i WLAN access point della Cisco. Sebbene questo impiego possa risultare curioso sembrano profilarsi per il futuro nuove aree di applicazione. L’azienda nippo-statunitense, infatti, sta già collaborando con altre società giapponesi, come Nissan Motor e l’operatore mobile NTT Data . Yokohama, quindi, in futuro potrebbe ospitare nuovi test sul campo. Perderà forse l’immagine di capitale della gomma, ma diventerà – di diritto – il regno del tracking umano.
Dario d’Elia