Anche nel paese del Sol Levante si pensa alla regolamentazione delle criptovalute: in Giappone, la Financial Services Agency sta valutando la costituzione di una divisione incaricata di vigilare sulla cosiddetta “finanza decentralizzata”. Inoltre, il Ministro delle Finanze avrebbe reso nota l’intenzione di incrementare il numero dei membri che compongono lo staff attivo su questo fronte.
Giappone: regole per la finanza decentralizzata, crypto e stablecoin
L’indiscrezione è stata riportata da Reuters, citando alcune fonti ritenute a conoscenza delle iniziative, ma per ovvie ragioni rimaste anonime. Giunge a poche settimane di distanza da quelle relativa alla probabile emissione dello yen digitale, una CBDC (Central Bank Digital Currency) controllata dalla banca centrale. Il progetto è in linea con quello confermato nei giorni scorsi dalla BCE di Francoforte, puntando alla creazione dell’euro digitale entro i prossimi anni. Restando nel vecchio continente, a Bruxelles si discute della nascita di una nuova agenzia dedicata, AMLA (Anti-Money Laundering Authority).
Nel mirino non solo crypto come Bitcoin ed Ethereum, ma anche le stablecoin, nonostante quelle fin qui messe in campo non abbiano saputo mantenere le promesse formulate, almeno in termini di adozione. Una su tutte Diem (ex Libra), presentata in grande stile nel 2019 da Facebook e da alcune decine di partner, gran parte dei quali poi defilati.
Le conseguenze di quanto sta avvenendo a livello globale non hanno tardato a manifestarsi. Prendendo in considerazione la moneta digitale per eccellenza, BTC, nel mese di giugno le transazioni sono crollate in termini di volume.