Con l’obiettivo di farsi trovare pronto per le Olimpiadi di Tokyo che andranno in scena nell’estate 2020, il Giappone ha avviato la trasmissione di contenuti televisivi in formato 8K. Il primo è andato in onda via satellite nel fine settimana sul canale BS8K, in linea con la previsione formulata nei mesi scorsi, ad opera del broadcaster NHK.
Giappone: la TV in 8K
Il primo contenuto proposto al pubblico nipponico in questa nuova definizione è 2001: Odissea nello Spazio, con Warner Bros. che per l’occasione è andata a ripescare i nastri originali al fine di confezionarne una versione inedita. In pochi saranno però fin da subito in grado di guardare l’opera di Stanley Kubrick in 8K: l’unico pannello di questa categoria al momento commercializzato nel paese asiatico è stato lanciato il mese scorso da Sharp, al prezzo equivalente di circa 5.800 euro.
Per la visione è necessario dotarsi di un’antenna e di un ricevitore speciali, in modo da intercettare ed elaborare il segnale. Ancora, non essendo le specifiche HDMI 2.1 ancora state implementate in alcun prodotto, al momento servono ben quattro cavi per collegare il box al televisore.
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Il sistema audio 22.2 che accompagna la componente visiva è studiato per offrire un livello di coinvolgimento sonoro ben più elevato dell’ormai tradizionale 5.1 che caratterizza gli impianti surround domestici.
La cerimonia per l’avvio delle trasmissioni 8K in Giappone è andata in scena a Tokyo nella giornata di sabato 1 dicembre, alla presenza di Masatoshi Ishida (Ministro degli Affari Interni e delle Comunicazioni) e di Ryoichi Ueda (Presidente NHK). Con tutta probabilità torneremo a parlare della tecnologia il mese prossimo, con la prima grande fiera di settore dell’anno, da sempre appuntamento importante per capire quali saranno i trend del mercato: il CES 2019 di Las Vegas.
Prima che la tecnologia possa divenire uno standard serviranno in ogni caso diversi anni. Ancora oggi il 4K non è in ogni casa, a discapito delle previsioni e degli obiettivi fissati dai produttori e da chi commercializza i dispositivi. I motivi sono diversi: prezzo ancora elevato per i pannelli e per l’acquisto o la fruizione (in streaming o download) dei contenuti disponibili.