Guitar Hero , il popolarissimo “videogame” di Activision che fa sognare di essere rock star con la chitarra in mano, si starebbe macchiando di una grave colpa: violare un brevetto di Gibson , azienda che di chitarre se ne intende da sempre, tanto da spingere gli sviluppatori di Guitar Hero a volerne riprodurre sound e look .
Gibson non protesta però per il sound e il look ma per l’idea che sta alla base del game : Guitar Hero di Activision, progettato per consentire ai giocatori di premere alcuni pulsanti su finte chitarre a tempo con le note visualizzate sul video, violerebbe un brevetto di Gibson del 1999, nel quale la casa avrebbe depositato i dettagli di una tecnologia per simulare performance musicali.
Sulla vicenda, Gibson non ha rilasciato dichiarazioni, ma c’è qualche indiscrezione concessa dagli avvocati. “Secondo la nostra analisi preliminare, il software Guitar Hero (comprese espansioni) e il controller fornito da Activision come strumento musicale (insieme al software o a sé stante) sono coperti da brevetto”, spiegano i legali di Gibson in una lettera. “Gibson chiede ad Activision di procurarsi una licenza o di bloccare le vendite di qualsiasi versione del software Guitar Hero”.
Giunto ormai alla terza edizione dopo aver invaso ogni sorta di CPU, il rock system spopola più che mai. Activision ha deciso di non prendere in considerazione le minacce e ha chiesto alla corte di dichiarare illegittimo il reclamo e di impedire a Gibson di persistere in inutili richieste di danni.
Tra i primi effetti della querelle c’è stato un mezzo terremoto in borsa, con le azioni di Activision che mercoledì scorso si sono stabilizzate a 26,82 dollari. Il business in gioco è notevole: solo negli USA Guitar Hero, dal suo debutto nel 2005, ha venduto più di 14 milioni di esemplari producendo un fatturato di oltre un miliardo di dollari.
Quando invece si parla di Gibson, si parla di un’azienda che nel suo parco clienti ha nomi di rilievo: Clapton, B.B. King, Slash, solo per citarne alcuni. Ma questo non sembra impressionare Activision: “Gibson è un buon partner, abbiamo grande rispetto per loro. Non siamo d’accordo sull’applicabilità del loro brevetto, e su questo vorremmo arrivare ad una determinazione da parte di un giudice”, dice in una nota il consigliere generale dell’azienda, George Rose. Activision sostiene, infatti, di non aver violato alcun brevetto. Non solo: “attendere tre anni per accorgersene vuol dire averne implicitamente concesso la licenza”.
Gibson peraltro non è l’unica a lamentarsi di Activision e, nel frattempo, il preannunciato sito ufficiale italiano di Guitar Hero sembra non sia ancora online.
Marco Valerio Principato