Tra le applicazioni più vendute dell’AppStore figurano senz’altro i giochi: non è servito certo iPhone per creare il mercato dei videogame per mobile , ma sono parecchi gli studi degli analisti che sottolineano come il Melafonino si sia imposto (per pezzi venduti e interesse degli sviluppatori) come una delle piattaforme emergenti nel campo del casual gaming e più in generale come alternativa alle console portatili.
Che questo tipo di business sia interessante lo confermano poi il successo di due realtà come Zynga e Playfish (la seconda acquisita da Electronic Arts): va da sé che, con un prodotto come iPad – che offre uno schermo dalle dimensioni maggiori e un marketplace consolidato – valga la pena dare un’occhiata a quanto c’è in giro.
Castelcraft (gratis, sottoscrizione a pagamento) è un esempio di strategico in stile Age of Empires : la grafica è piuttosto curata, anche se non è esattamente da urlo, si sfruttano molto le doti di connettività per tenere le fila del gioco e della interazione con altri giocatori. Si costruisce, si attacca, ci si difende: l’applicazione invia anche notifiche push per segnalare eventi significativi, il risultato è piuttosto soddisfacente. Discorso simile si può fare per Aurora Feint 3 (gratis), che altro non è che una sorta di ennesimo rompicapo derivato del Tetris: alla classica pila di mattoncini, tuttavia, associa l’utilizzo di Open Feint, ovvero di una delle piattaforme di social gaming leggere più utilizzate, che consente di interagire potenzialmente con un gran numero di giocatori in sfide dirette.
Intossicante: Piante VS Zombie HD (9,99 dollari) è al momento il gioco preferito della redazione . Non è nient’altro che il classico “difendi la torre”, ma gli sviluppatori sono riusciti a unire trovate divertenti (al limite del demenziale), con un’interfaccia di gioco semplice e molto adatta al touch, e infine alcune variazioni nel progresso del gioco che lo rendono tutto tranne che noioso. Piante VS Zombie ha già riscosso molto successo su altre piattaforme (basti pensare che esiste per Mac, PC e iPhone), e non è improbabile che possa finire anche altrove (Android? altri tablet?): si tratta insomma di un buon esempio di software scritto una volta e poi portato in giro (come altri titoli della stessa software house, tra cui il più famoso è senz’altro Bejeweled ), garantendo un buon ritorno economico nel medio-lungo termine.
Altro pezzo da novanta dell’AppStore è senz’altro Gameloft . Abbiamo provato Asphalt 5 HD (6,99 dollari) e Let’s Golf HD (4,99 dollari): la prima è la classica simulazione automobilistica arcade (scuola Need For Speed ), molto gradevole e divertente da giocare grazie al fatto che sfrutta l’accelerometro interno per trasformare iPad nel volante dell’auto. Il secondo è più statico, ma se si gradisce lo sport o il tipo di gioco ci sono parecchi livelli da completare e trofei da conquistare; inoltre, la grafica sembra migliore di quella per la versione iPhone, oltre che di un buon livello complessivo.
Per apprezzare completamente le capacità grafiche di iPad abbiamo però scelto AirCoaster XL (in offerta a 99 centesimi, prezzo standard 1,99 dollari): una simulazione 3D delle montagne russe , con tanto di editor per creare il proprio circuito e una community interna all’applicazione per condividere il risultato delle proprie fatiche. Si può osservare l’evoluzione dei vagoni sul percorso in prima o terza persona, ci sono diversi tipi di binario che consentono evoluzioni di ogni tipo. Non stiamo parlando di engine di ultimissima generazione, mancano tutti gli effetti di antialiasing e i vari shader che rendono la grafica ultrarealistica: eppure un minimo di complessità dello scenario c’è, e iPad si comporta molto bene (senza per altro consumare troppa batteria).
What’s the difference? (gratis) è il classico gioco da sotto l’ombrellone: si devono trovare le differenze tra due immagini, si può giocare tranquillamente in due o più giocatori e non pone praticamente limiti all’età di chi gioca . Non c’è niente di particolare da dire su questo titolo, se non che visto il costo (zero) e il funzionamento (non ha mostrato incertezze durante la prova) è il classico esempio della ricchezza e della biodiversità che caratterizzano l’ecosistema AppStore: si possono scegliere titoli prestigiosi a pagamento o più economici, qualcosa di nuovo da fare ci sarà sempre, con buona pace della longevità della piattaforma.
Infine, abbiamo provato due titoli per iPhone per vedere cosa sarebbe successo su iPad: Minigore (1,59 euro, ma c’è anche HD per 3,99) e Monkey Island (5,99 euro). Entrambi funzionano egregiamente (ovviamente) in modalità compatibile sul tablet: anzi, volendo sono anche più piacevoli da usare con lo spazio in più sullo schermo. In ogni caso, chi possedesse già del software per iPhone può stare tranquillo : utilizzarlo su iPad, con profitto, non sarà un problema.