Roma- Un’altra bega all’orizzonte per i publisher videoludici? Forse. Sul forum di Bioware è apparso il reclamo di un utente regolarmente registrato, il quale lamenta la sospensione del proprio account di gioco per comportamenti scorretti all’interno del forum .
Il blocco di 72 ore sarebbe scattato dopo che il giocatore avrebbe postato commenti non ammessi sulla chat interna alla community. “Avete venduto la vostra anima al demone EA”: una frase considerata offensiva e, dunque, sufficiente per procedere con la punizione da parte dei gestori del sito.
Ciò che vware (il nickname del player) lamenta non è tanto la sospensione della partecipazione al forum che, per certi versi, potrebbe apparire legittima. La questione in ballo, in questo caso, è il sequestro temporaneo anche dell’account di gioco , provvedimento che ha impedito all’utente di divertirsi con Mass Effect 2 e Dragon Age: Origins and Awakening , causando, di conseguenza, una perdita dei diritti acquisiti con l’acquisto dei suddetti titoli videoludici.
L’episodio non resta isolato se si pensa ad alcuni incidenti capitati a migliaia di player sparsi in tutto il mondo. Due le questioni sul tavolo della discussione: i sistemi DRM che continuano ad essere adottati da molti publisher, e la necessità di collegarsi a un server remoto per poter poter giocare.
Come dimostrano le cronache degli ultimi tempi, simili tecnologie, introdotte per arginare la pirateria, hanno spesso limitato o danneggiato i giocatori legittimi.
Cristina Sciannamblo