Gioco d'azzardo: vittoria per Twitch, sconto per YouTube

Gioco d'azzardo: vittoria per Twitch, sconto per YouTube

Il TAR del Lazio ha annullato la multa a Twitch per la pubblicità del gioco d'azzardo, mentre YouTube ha ottenuto uno sconto di 600.000 euro.
Gioco d'azzardo: vittoria per Twitch, sconto per YouTube
Il TAR del Lazio ha annullato la multa a Twitch per la pubblicità del gioco d'azzardo, mentre YouTube ha ottenuto uno sconto di 600.000 euro.

Il TAR del Lazio ha accolto il ricorso presentato da Twitch, annullando la delibera di AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) e quindi la multa da 900.000 euro inflitta per la violazione del divieto di pubblicità del gioco d’azzardo. I giudizi amministrativi hanno invece ridotto la sanzione per YouTube, in quanto il numero di canali è inferiore.

Vittoria totale per Twitch, parziale per YouTube

AGCOM aveva inflitto una sanzione di 900.000 euro a Twitch e 2,25 milioni di euro a YouTube, dopo aver scoperto sulle due piattaforme oltre 80 canali con più di 20.000 video che pubblicizzavano slot-machine, gioco d’azzardo, scommesse sportive e gratta e vinci in violazione del Decreto Dignità (decreto legge n. 87 del 12 luglio 2018, convertito con legge n. 96 del 9 agosto 2018).

Le due aziende hanno presentato i ricorsi al TAR del Lazio, ottenendo esiti diversi. La delibera n. 318/23/CONS che riguarda Twitch è stata annullata dai giudici per difetto di legittimazione passiva. AGCOM ha sanzionato Twitch Interactive Germany, ma la società non è stata coinvolta nel procedimento. L’autorità ha infatti ascoltato i legali della società capogruppo Amazon Europe Core. Per questo motivo, Twitch non deve pagare la multa.

YouTube ha elencato sette motivi per cui la delibera n. 317/23/CONS doveva essere annullata. I giudizi hanno accolto parzialmente il ricorso, confermando la fondatezza di un solo motivo.

YouTube ha dichiarato che quattro dei 15 canali contestati da AGCOM non hanno come argomento il gioco d’azzardo. La multa è stata quindi ridotta da 2,25 milioni a 1,65 milioni di euro. A questo punto, l’azienda californiana dovrà scegliere se accettare lo sconto o rivolgersi al Consiglio di Stato.

Fonte: TAR del Lazio
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Pubblicato il
12 giu 2024
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