C’è chi ha inserito l’attuale crisi economica tra le principali motivazioni che spingerebbero un numero sempre più cospicuo di italiani verso i giochi e le scommesse online . Un trend recentemente evidenziato da un comunicato stampa dell’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato (Aams), che ha presentato alcuni dati sul cosiddetto gioco a distanza.
Un’analisi aggiornata alla fine dello scorso novembre, partita da alcuni dei suoi principali settori: scommesse sportive a quota fissa e ippiche, lotterie istantanee (tipo gratta e vinci) e giochi d’abilità (esempio: il poker). Ma anche concorsi ad estrazione come superenalotto, superstar e Win for Life .
Particolarmente redditizio si è rivelato il settore dei giochi d’abilità online, evidentemente trascinato dai principali siti legati al poker. La raccolta complessiva ha visto un incremento del 37,4 per cento rispetto al 2009 , con un fatturato di quasi 3 miliardi di euro.
Simile è stato l’incremento relativo alla raccolta complessiva dei giochi a distanza: il 30 per cento in più rispetto alla fine del 2009. O anche 4,4 miliardi di euro contro i 3,7 dell’anno precedente . L’attuale media giornaliera di raccolta è pari a circa 14 milioni di euro.
Aams ha poi presentato – insieme a Lottomatica e Università “La Sapienza” di Roma – i principali dettagli di uno studio che cerca di analizzare tutti quei comportamenti definiti “a rischio” in ambito ludico. Ovvero tutte quelle persone adulte che non riescono a frenare gli istinti, lanciandosi nel gioco e soprattutto tra le braccia della dea bendata.
Lo studio è partito da un campione di 2mila soggetti adulti (18-74 anni), arrivando alla conclusione che circa l’1 per cento dell’intera popolazione del Belpaese soffre di comportamenti compulsivi legati al gioco . Una stima che salirebbe sul web, dove un giocatore su dieci sarebbe a rischio dipendenza , soprattutto da giochi d’abilità come il poker online.
Pare che 1,3 milioni di italiani abbiano puntato soldi veri sul web negli ultimi tre mesi. Lo studio ha inoltre tracciato una sorta di identikit del giocatore malato: al 78 per cento maschio, single e con almeno un genitore ad aver avuto problemi analoghi. Il problema risiederebbe nella scarsa capacità di gestire il denaro.
Mauro Vecchio