Nuove misure di controllo sono state annunciate dalle autorità di Pechino, nel tentativo di evitare la proliferazione selvaggia di indiscrezioni sgradite e destabilizzanti. Tutti i giornalisti cinesi dovranno così stare alla larga dalle fonti non verificabili , dalle voci non ufficiali che spesso sussurrano tra i meandri del web.
Ad introdurre il nuovo pacchetto di regole sono stati i vertici della autorità che presiede alla stampa, per aumentare il livello di credibilità dell’informazione in terra asiatica. Non potranno essere considerati fonte attendibile i post sui blog, gli interventi sui social network, non prima di una doppia verifica di prima mano. Le fonti anonime , spesso l’unico canale da cui le notizie possono sgorgare in un regime di informazione controllato, e le notizie che veicolano, la cui diffusione è agevolata dalla rapidità della circolazione in rete, non saranno più materiale su cui i giornalisti cinesi potranno lavorare.
Un portavoce del governo ha infatti sottolineato come i media locali siano stati investiti da svariati scandali per colpa di articoli definiti poco accurati . È per questo che ai giornalisti cinesi è stato chiesto di citare almeno due fonti certe in ciascun articolo, evitando di inserire immagini o video che possano distorcere l’imparzialità dell’informazione . Tutti i media dovranno pubblicare correzioni e scuse in caso di contenuti non fondati o addirittura errati.
Previste misure anche più pesanti di una semplice smentita. Le firme asiatiche potrebbero subire il ritiro del tesserino in caso di articoli errati o di cronache non sufficientemente controllate alle fonti. Posto che il governo cinese continuerà ad impedire la pubblicazione di storie non gradite o pericolose per la stabilità nazionale.
Mauro Vecchio