Boston (USA) – Non ha ucciso, ma nonostante la dichiarazione di colpevolezza il crimine commesso potrebbe portarlo in galera per 20 anni. Il 22enne Ikenna Iffih, che ha cercato il patteggiamento sperando di indurre i giudici ad una sentenza mite, prevista per ottobre, ha ammesso di essere entrato nei sistemi informatici della NASA e in quelli del Pentagono , oltreché in una serie di altri siti istituzionali americani.
Iffih, studente di ingegneria informatica della Northeastern University, è stato rintracciato nelle scorse settimane dall’ FBI che per trovarlo pare abbia analizzato una ventina di incursioni ora ammesse dall’imputato.
Il cracker, originario della Nigeria, oltre alla pena detentiva rischia una multa fino a 750mila dollari e di essere rimpatriato nel paese di origine dopo il rilascio dal carcere.